Dark Souls Remastered
Dark Souls Remastered è la versione adattata e, in parte, migliorata del gioco che è arrivato nelle nostre case nel settembre del 2011. Scrivo in parte perché non tutti gli aspetti sono stati migliorati per l’occasione e la fluidità massima è solo una questione apparente, perché qualche calo di fluidità si avverte sempre, con la sola eccezione su Pc Windows oppure Xbox One X. Per le altre console, invece, dipende dove e cosa stiamo facendo, bisogna scendere a compromessi visivi. Compromessi che di solito non incidono sulla valutazione finale ma, per un’operazione nostalgica a distanza di sette anni, consentitemi, è doveroso evidenziare.
Al di là dell’ottimo sistema di illuminazione e di effetti fumo e fuoco, l’aspetto grafico generale (le texture, soprattutto) è praticamente lo stesso di sette anni fa. Vien da sé che atmosfera, ambientazione, gameplay e qualità generale finale non risentono degli anni che passano. Dopo averne giocato ancora decine d’ore su Xbox One, la sensazione finale è quella di trovarsi al cospetto di un indiscutibile pietra miliare che ha definito un genere, i “soulslike”, che non perde smalto dopo tanti anni ma, anzi, torna a ricordare a tutti quanto difficile sia eguagliarne il delicato equilibrio che tiene in piedi un’impalcatura invidiabile. Un’impostazione di gioco che ancora oggi ispira e genera cloni, figli e figliastri. Dark Souls, al netto di pregi e difetti, resta ancora ineguagliato.
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