Astor: Blade of the Monolith è un videogioco di ruolo d’azione ed avventura in terza persona. È sviluppato da C2 Game Studio sotto bandiere Versus Evil e tinyBuild. Lo si può giocare via PC, Xbox, Switch e PlayStation dal 30 maggio 2024. Questo studio di sviluppo vanta una ventina di sviluppatori, un’esperienza quasi ventennale del mondo dei videogiochi ma al loro primo, importante, progetto indipendente dedicato alle console di attuale e passata generazione.

L’epopea di Astor

Astor: Blade of the Monolith narra le vicende di Astor, una creatura antropomorfa appartenente alla razza Diokek, che troppo a lungo ha sofferto le angherie ed il caos dei malvagi Hiltsik.

Durante l’esplorazione di un tempo antico, al fianco del suo amico Zak, Astor si imbatte in un misterioso congegno a metà strada fra il fantascientifico ed il mistico, che gli conferisce da subito una spada magica e poteri straordinari che deve far presto a padroneggiare.

È solo l’inizio di un’epopea che porterà Astor ad affrontare minacce sempre più grandi, allo scopo di compiere la profeziona che lo definisce “il Prescelto che spazzerà via il Caos, riportando i Creatori e l’Ordine nel mondo”.

Fin da subito, le premesse narrative molto classiche mi hanno ben disposto nei riguardi di un titolo che mi ha subito dato l’impressione di ispirarti a Breath of the Wild e Fable, sia per stile che per ritmo della narrazione.

La Spada del Monolito

Astor: Blade of the Monolith non si limita ad ispirarsi a grandi perle del passato. Il suo mondo di gioco mi sembra ben concepito e realizzato, caratterizzato e singolare: difficilmente può essere confuso o scambiato per altri mondi fantastici. Nulla può evitare di ricordarne qualcuno del passato.

Essendo un videogioco di ruolo d’azione e avventura, troviamo anche elementi di combattimento in tempo reale e sistemi di progressione, ricompensa e aumenti di livello tipici dei titoli di questo genere.

Quel che mi ha piacevolmente sorpreso, tuttavia, è la totale assenza di barra dei punti esperienza. Questa lascia il posto a “essenza rossa” e frammenti di pietra runica, che andranno accumulati durante le esplorazioni, i combattimenti e concludendo con successo le missioni primarie e secondarie.

In un sistema del tutto simile a quello che ho visto nel primo Darksiders (oppure nel God of War delle origini), vado a spendere i punti accumulati per potenziare l’efficacia della spada, delle difese o degli oggetti consumabili.

Man mano che procedo nel gioco, Astor fa più danni con la spada, aggiunge mosse iniziali e finali alle sue combo, apprende nuove mosse prima sconosciute. Lo sblocco di capacità speciali avviene anche tramite il proseguimento dell’avventura, come la possibilità di evocare una cavalcatura aracnide per superare in velocità le insidie di un deserto

Amata vecchia scuola

Astor: Blade of the Monolith è un videogioco di ruolo d’azione e avventura a forte trazione narrativa. A dispetto di un prologo estremamente lineare, il gioco di C2 Game Studio viene ben costruito per incoraggiare e premiare l’esplorazione delle mappe aperte.

Queste, sebbene non gigantesche, mi hanno sempre incoraggiato a sbirciare dietro ogni angolo e a rompere ogni elemento di interazione, per scovare pietre runiche e fonti di essenza rossa. Anche le missioni secondarie, incoraggiano ad approfondire la scoperta e la conoscenza dell’ambiente in cui agiamo, portando con sé ricompense mai sgradite.

L’accompagnamento musicale è realizzato a regola d’arte, come gli effetti sonori. Non mi sono soffermato ad esclamare il “miracolo” acustico, ma è tutto piacevolmente fuso al contesto di gioco.

Astor: Blade of the Monolith è un videogioco di ruolo d’azione, avventura e story driven che costa la metà di un gioco tripla A e fa tutto quello che fanno i “fratelli maggiori”, a volte anche meglio.

Lo consiglio a chi vive a pane e videogiochi di ruolo d’azione, soprattutto agli estimatori di The Legend of Zelda, Fable e Darksiders.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In voga