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Broken Roads

Broken Roads è un videogioco di ruolo in terza persona, con visuale isometrica e ad ambientazione post-apocalittica. È ambientato in Australia ed è sviluppato da Drop Bear Bytes sotto bandiera Versus Evil e tinyBuild.

Si tratta del titolo d’esordio di un pugno di veterani dell’industria, che si sono ispirati a Wasteland e Fallout per creare un’esperienza del tutto originale. Il gioco è disponibile dal 10 aprile 2024 su PC, Xbox, PlayStation e Switch.

Un mondo a pezzi

L’Australia occidentale, come il resto del mondo, è stata spazzata via dall’apocalisse nucleare che ha stravolto tutto quello che conosciamo. L’umanità è sopravvissuta, ma di umano è rimasto ben poco: la legge della giungla, la legge del più forte, hanno preso il sopravvento. I deboli soccombono ai forti e sopravvivere è l’unica cosa che conta.

Broken Roads si presenta come un videogioco di ruolo per computer, che ricorda fortemente i già citati Wasteland e Fallout. La creazione del personaggio non ha nulla da invidiare ai più rinomati videogiochi dello stesso genere.

L’aspetto che mi ha colpito di più è la presenza di una “bussola morale”, un sistema molto interessante e sfaccettato di inclinazione del personaggio verso il mondo che lo circorda. Azioni e parole definiscono conseguenze e reazioni di persone e ambiente circostante, rendendo molto interessante le interazioni con gli altri personaggi.

Si crea un personaggio con una certa visione del mondo, ma durante il gioco e le scelte, questo nostro alter ego può condurre tutto in coerenza con se stesso oppure “perdere la bussola”, o dirigerla verso nuove direzioni e visioni d’insieme: utilitarista, umanista, machiavellico e nichilista sono i punti di riferimento entro cui ruota questa bussola della moralità.

Origine e destino

Altro aspetto che mi ha colpito particolarmente, è quello di creazione del personaggio partendo da una delle origini scritte per noi. Questo modo di iniziare a plasmare il nostro avatar, mi ha ricordato molto quello di Mass Effect e di Cyberpunk, e definisce da subito quello che un personaggio può e sa fare meglio.

Il nostro personaggio può essere un solitario che ha imparato da sé come si sopravvive; essere stato cresciuto da genitori che lo hanno anche addestrato a difendersi e a procacciare il cibo; essere un orfano, cresciuto in una comunità di sopravvissuti; essere stato parte di un gruppo di commercianti nomadi.

Ogni scelta influisce sulle capacità psicofisiche del nostro alter-ego, che dalle sue origini trae punti di forza sul fronte relazionale oppure combattivo.
In merito ai combattimenti, voglio spendere due parole riguardo al buon sistema tattico a turni, sempre gradito ed efficace. Tuttavia, Broken Roads non punta ad essere una lunga sequenzadi combattimenti, tutt’altro.

La trama di sviluppa fra belle descrizioni e dialoghi mai banali. Introspezione e ragionamenti sull’umanità, prove di moralità e sfide dialettiche non mancano. Broken Roads, come rari altri in passato, prevede che anche il silenzio possa essere una risposta giusta, se lo ritenessimo opportuno.

Quale che sia la scelta di dire, di fare, di non dire o di non fare qualcosa, questa porta sempre ad una conseguenza. Ed alla fine dei titoli di coda potremmo ritrovarci a ragionare su temi maturi, come se avessimo letto un buon libro o visto un buon film/buona serie tv.

Nulla da dire sul fronte grafico e sonoro: il lavoro svolto è a regola d’arte, le animazioni le ho trovate convincenti, buono il doppiaggio in inglese. Un grandissimo peccato non poter godere di questo gioco con i testi almeno in italiano, così da raggiungere più pubblico appassionato in Italia.

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