Magic the Gathering: Duels of the Planeswalkers 2012
Il più famoso gioco di carte da collezione torna a mietere consensi nella sua veste digitale
Non ce ne vogliano gli appassionati di Yu-gi-oh, di World of Warcraft e Pokemon, ma nessuno di questi giochi (o videogiochi a tema) di carte da collezione sarebbe esistito se non fosse stato per Magic: The Gathering, che potremmo definire il primo, storico, gioco di carte da collezione regolamentato per offrire – oltre all’hobby del collezionismo – il brivido della sfida e dell’agonismo.
Magic: The Gathering – Duels of the Planeswalkers 2012 (che per comodità abbrevieremo in DotP o in Duels 2012) è il secondo gioco sviluppato daStainless Software su licenza ufficiale. Il prequel ha raggiunto Steam, PSN e XBLA nel 2010 offrendo un buon comparto tecnico e ottime basi di partenza per iniziare tutti i curiosi al gioco di carte più famoso del pianeta. Ma cosa ha da offrire, in più, questo Duels 2012? Vale davvero la pena di acquistarlo e tenerlo nei nostri preziosi hard disk? Scopriamolo insieme.
Il mio nome è Gideon, e sto per morire…
Contrariamente al primo DotP di un anno fa, in cui il giocatore era catapultato nel mondo di Magic T.G senza troppi fronzoli ma con tanti video-tutorial, in occasione di Duels 2012 gli sviluppatori hanno pensato bene di arricchire il gioco con una trama che – sebbene pretestuosa – potesse garantire un minimo di spessore, rispetto al “nonsenso” che circondava il predecessore.
Ecco dunque, in apertura, fare la conoscenza di un certo Gideon Jura, un Planeswalker, un “Viandante dei piani materiali”, un personaggio dai poteri straordinari che – analogamente ad altri pochi eletti – riesce a viaggiare nello spazio e ad agire in mondi molto distanti tra loro. Magic The Gathering, infatti, è un universo di magia e intrecci fantasy, degni del miglior “Signore degli Anelli” oppure “Shannara”.
In pochi minuti, questo personaggio, ci introduce nel fantastico mondo di Magic e ci avverte che bisogna affrontare una minaccia superiore alle sue forze. Riusciremo ad aiutarlo? Per scoprirlo bisogna impugnare un grimorio e scendere in campo a dar battaglia.
Come si gioca a Magic?
E’ molto più semplice giocare che spiegare tutte le piccole regole – facili da ricordare – ma faremo un tentativo.Magic The Gathering simula uno scontro tra stregoni (o tra Planeswalker): ogni giocatore impersona uno stregone e scende sul campo di battaglia con un libro di incantesimi (il grimorio), che è semplicemente il mazzo di carte che andiamo ad utilizzare durante le partite.
Le partite si svolgono rigorosamente a turni ed ogni turno è diviso in “fasi”. Durante ogni fase accade qualcosa e il giocatore è autorizzato a compiere un’azione. La partita prosegue posando sul campo le carte “mana”, necessarie a pagare il costo di evocazione di stregonerie, creature e magie istantanee. Vince il giocatore che, tramite le suddette carte, infligge per primo un totale di venti punti danno all’avversario.
Differenze e novità rispetto al passato
Molti di voi si chiedono “perché si chiama Duels 2012 se siamo nel 2011?”. Il perché è presto spiegato: la nuova espansione ufficiale di vere carte Magic The Gathering che verrà commercializzata a breve dai migliori rivenditori si chiama “M12” o “Set base 2012”, è solo una mera questione di marketing.
Tecnicamente parlando non possiamo dire che il lavoro di Stainless Software sia da bocciare. Certo: replicare un tavolo da gioco e carte dipinte a mano non chiede la stessa fatica che – citando un esempio tra miriadi – occorre per realizzare un Gears of War, certe constatazioni tecniche, dunque, non possono neanche essere fatte. Possiamo tranquillamente affermare che tutto è al posto giusto ed esente da difetti di programmazione imbarazzanti.
A partire dai tavoli da gioco, proseguendo nell’esame delle carte, nella qualità della risoluzione e nella chiarezza di testi e interfaccia, possiamo garantirvi che giocare a Duels 2012 è veramente piacevole. Le musiche e gli effetti sonori sono di sufficiente compagnia, mentre è stato sensibilmente migliorato il ritmo delle partite, che in passato era leggermente soporifero a causa di tempi morti tanto necessari quanto d’obbligo, per tenere d’occhio tutte le mosse dell’avversario. Grazie ad un tasto di pausa tattica, comunque, questi ormai brevi tempi di attesa tra una fase di gioco e l’altra possono essere azzerati o accelerati, risolvendo uno dei due aspetti più criticati dal precedente lavoro.
Le novità degne di nota risiedono in una modalità di gioco più stimolante e variegata. Oltre alla classica campagna di duelli contro i Planeswalker gestiti dall’intelligenza artificiale, bisogna segnalare la presenza della modalità 2 contro 2 (in gergo “Gigante a due teste”) e la modalità “Archenemy”, un modo pittoresco di definire una particolare partita che prevede lo scontro di 3 contro 1. Le vere e proprie campagne di gioco sono tre: quella predefinita, quella delle “sfide” e quella Archenemy. A differenza del gioco passato, le campagne sono molto ben congegnate e intervallano i classici duelli con rompicapo e sfide da risolvere in un turno – per esempio – che spezzano la tensione senza, per questo, intaccare la voglia di giocare.
Validissimo per i neofiti, un po’ meno per i veterani: ne vale la pena?
Che il gioco sia indirizzato più ai giocatori casuali che alla nutrita schiera di appassionati di Magic The Gathering è fuori da ogni dubbio. Già in occasione del gioco rilasciato nel 2010 si è compreso e questo seguito non fa eccezione. Bisogna ammettere, però, che gli appassionati non sono stati lasciati a guardare, come in passato e la presenza di una modalità complessa come Archnenemy ne è la prova.
Certo, i limiti dettati dalla natura prettamente “casual” e dal fatto di voler accattivarsi le attenzioni dei neofiti ci sono sempre: i mazzi sono semplicemente quelli base e la personalizzazione (altro autentico punto focale di questo hobby) è ridotta all’osso e solo a poche carte che si sbloccano superando con successo i duelli. Una modalità competitiva online ben fatta, di veloce e facile fruizione e abbastanza equilibrata chiude un’offerta che non fa acqua da nessuna parte.
Duels 2012 è divertente e ben fatto e già tanto ci basta; renderlo più complesso avrebbe forse sortito l’effetto di tramutarlo in un gioco elitario. Se siete dei veterani di Magic e volete giocare con i mazzi base senza troppi patemi d’animo dategli una possibilità, in caso contrario risparmiate i soldi necessari all’acquisto e dedicatevi alle carte vere.
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Bel gioco, bella recensione, come sempre. Appena ho la possibilità, lo prenderò.
Grazie Edo, penso che non te ne pentirai 😉