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Two Point Hospital + Culture Shock

Two Point Hospital è un simulatore di gestione di struttura ospedaliera, sviluppato da Two Point per SEGA. E’ stato pubblicato nel 2018 su Windows, Linux e MacOs. Nel 2020 è arrivato su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. Si tratta decisamente di un erede spirituale del mitico Theme Hospital di Bullfrog, indimenticabile gestionale di fine anni ’90.

Non a caso, alcuni dei designer dietro al gioco, hanno a suo tempo collaborato con il team della rana: Mark Webley e Gary Carr. Lo scopo di noi giocatori è quello di provvedere a tutto ciò che necessita un ospedale: strutture, stanze, personale dipendente, standard igienico sanitari, mortalità bassa o assente e tutto il comfort necessario.

All’inizio di ogni scenario, occorre dotare l’ospedale delle basi di necessità: la scrivania di accettazione, le panchine di attesa, distributori di bevande, bagni, stanza per far riposare il personale, stanze di diagnosi generale e farmacia. Queste sono, se vogliamo, le strutture necessarie per avviare un qualsiasi ospedale. Quel che diventa una grande sfida è fa quadrare i conti della cassa, rendere l’ospedale efficiente ed accogliente, dotarsi di personale qualificato (quindi molto oneroso in termini di costi) e fronteggiare la crescente richiesta di strutture d’avanguardia.

Se i primi livelli ci sembrano una passeggiata, più avanti, fronteggiare crisi pandemiche, emergenze sanitarie, infestazioni di ogni sorta (anche fantasmi) e curare malattie fino ad oggi sconosciute sarà una grandissima sfida. Ci sono anche incarichi a tempo determinato e verifiche annuali dell’organizzazione sanitaria superiore che tengono i livelli di attenzione sempre sopra i limiti.

Il tutto viene gestito con un tono parodistico e caricaturale che sdrammatizza elegantemente malattie psichiatriche, incidenti o malformazioni, così da rendere Two Point Hospital adatto praticamente a tutte le età.

Two Point Hospital si è arricchito di espansioni che ne possano aumentare il grado di coinvolgimento e, soprattutto, di varietà. Una volta portate a termine tutte le sfide del gioco di base, infatti, numerosi veterani hanno lamentato una scarsa propensione alla rigiocabilità e alla varietà di fondo.

La presenza di classifiche condivise con gli amici (per esempio quelli di Steam) che possano stimolare a fare meglio della concorrenza, aiutano ma non risolvono la situazione. Così come non la risolvono la modalità cooperativa e competitiva, aggiunte in seguito.

A dare una bella spinta arrivano, nel corso del tempo, Off the Grid e Culture Shock. Di quest’ultima espansione mi hanno concesso l’onore di poterne provare e quindi parlare. Culture Shock spiega che nella contea di Two Point Hospital si soffre una crisi artistica.

Questa crisi porta le aziende ospedaliere ad investire sul versante della cinematografia. Da qui a generare nuove, misteriose, malattie il passo è breve. Di seguito elenco i contenuti presenti in Culture Shock, così come vengono presentati su Steam:

  • 3 nuove favolose aree
  • 3 nuovi macchinari terapeutici completamente animati
  • 12 nuove malattie che modificano l’aspetto
  • 36 nuove malattie in totale
  • Nuova meccanica di gioco
  • Nuova musica, DJ e altoparlanti

Gli scenari inediti si affiancano a nuovi contenuti che garantiscono la tanta sospirata varietà. Questi contenuti, se affiancati anche a Off the Grid, espandono l’offerta di Two Point Hospital in maniera del tutto eccezionale.

Tecnicamente parlando, Two Point Hospital non è affamato di risorse hardware e viene eseguito anche dai computer più datati. Lo stile grafico e degno di un cartone animato o un fumetto e non esistono elementi visivi disturbanti o grotteschi.

Il gioco si può gestire interamente via mouse, offre un grado di controllo e gestione che parte dal generico e può arrivare alla micro-gestione delle parti. Se visivamente è una piccola grande gioia per gli occhi, è sul versante sonoro che mi ha lasciato piacevolmente impressionato. Tanto gli effetti sonori quanto le musiche di accompagnamento sono notevoli.

Consiglio Two Point Hospital a tutti gli appassionati di gestionali, veterani e non. E’ consigliato anche per un pubblico di giovanissimi, perché offre una grafica fumettosa, elegante e contenuti mai fastidiosi. Sicuramente lo ritengo uno dei più brillanti gestionali degli ultimi vent’anni.

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