Enlisted – Prime Impressioni
Enlisted è uno sparatutto in prima persona, multiplayer online, a squadre, sviluppato da Darkflow Studio per Gaijin Entertainment. Stiamo parlando degli stessi che, in veste di sviluppatore, hanno realizzato Blades of Time, Birds of Steel e War Thunder, tra i tanti. In veste di produttore, invece, hanno dato luce a Star Conflict e a Crossout. Enlisted ci catapulta nella seconda Guerra Mondiale da un punto di vista del tutto singolare: quello di comandante di squadra nei campi di battaglia più famosi degli anni ’40 del Ventesimo secolo: Battaglia di Mosca, Sbarco in Normandia, Battaglia di Berlino e Battaglia di Tunisi sono i primi teatri di guerra.
Enlisted è arrivato su Xbox Series X/S come titolo di lancio e sarà per queste piattaforme un’esclusiva temporale console. E’ anche disponibile su PC Windows, al momento di scrivere questo articolo si reperisce esclusivamente via sito ufficiale, dopo essersi registrati alla Closed Beta e dopo essere stati selezionati. Personalmente, sono stato contattato dai PR ed invitato a provare il gioco, pertanto eccomi qui a dare a te, che mi leggi, le prime impressioni.
Il primo impatto con Enlisted l’ho trovato piacevolmente spiazzante. Di giochi del genere ne ho sempre provati: Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad e Heroes & Generals sono quelli che mi sono venuti subito in mente, dove si dà più enfasi alla simulazione e al realismo. Non si bada certo alla spettacolarizzazione a cui ci hanno abituati Call of Duty e Battlefield. Quello che rende Enlisted, a mio parere, unico nel suo genere è la sensazione di immergere in un vero, caotico e roboante, campo di battaglia.
Ogni giocatore è posto a capo di una squadra di fanteria, di carristi o di aviatori controllati dall’intelligenza artificiale. Possiamo controllare, uno per volta, ogni membro della squadra oppure impartire degli ordini. In questo modo si assiste a delle battaglie che coinvolgono centinaia di soldati, decine di mezzi corazzati, restituendo bene il caos e il fragore degli scenari di guerra. Questi sono realizzati benissimo, con costruzioni e trincee che costellano il tutto.
Graficamente parlando, Enlisted si avvale degli ultimi ritrovati della tecnologia a disposizione: Ray Tracing e DLSS di Nvidia soprattutto. Alla vista, dunque, si difende molto bene ed è una gioia per gli occhi e per le orecchie. Joypad o tastiera e mouse alla mano, invece, dobbiamo dimenticarci in fretta di Call of Duty e Battlefield. In Enlisted si fa tremendamente sul serio: basta un colpo ben assestato per ferirci a morte o addirittura ucciderci. Sicuramente, come nella realtà accade, non si arriva a tre proiettili ben piazzati nel corpo. Questo spinge i giocatori a fare tesoro di coperture, trincee e conoscenza del campo di battaglia.
Alla fine di ogni sessione di gioco, le squadre controllate acquisiscono punti esperienza e punti abilità, che possiamo spendere per rendere più efficiente il reparto che decidiamo di specializzare. Tra questi segnalo squadre di: fanteria semplice, assaltatori, mortaio, anti-carro, cecchini, ingegneri, armi pesanti, addetti all’artiglieria, carristi, aviatori, lanciafiamme, fucili a pompa.
Enlisted non è un gioco per tutti, né un gioco per molti. Come hai potuto leggere più su: ricorda più Red Orchestra che Call of Duty. Pone l’accento sul realismo o la verosimiglianza e si allontana dalla spettacolarità e dalla fantasia di Call of Duty e Battlefield. Questo aspetto serioso non lo rende un prodotto massivo, ma va certamente a soddisfare i palati più esigenti. Audiovisivamente, infine, mi sembra già inappuntabile.
Insomma: Enlisted è certamente il primo assaggio di Nona Generazione di Videogiochi, a buonissimo diritto. Gli amanti delle simulazioni di guerra non ne resteranno delusi. I margini di miglioramento sono enormi.
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