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Batora: Lost Haven – Prime Impressioni

Ho avuto la fortuna di essere selezionato per la partecipazione alla Closed Alpha di Batora: Lost Haven, di Stormind Games. Questi talentuosi sviluppatori di stanza ad Acireale (Catania, Sicilia), hanno incantato la platea horror con i buoni Remothered: Tormented Fathers e Remothered: Broken Porcelain negli anni passati. Per il loro nuovo progetto, tuttavia, hanno cambiato genere e si sono dedicati ad un ispiratissimo videogioco di ruolo d’azione, con grande enfasi sulla storia e le scelte affidate al giocatore.

Materia e Spirito

La prima cosa che mi è saltata subito all’occhio, è la grafica davvero fuori dall’ordinario. I colori scelti, le animazioni, l’espressività dei personaggi in gioco o tramite i disegni a mano dei dialoghi: tutto fa pensare ad una grande cura per i dettagli. Non sfigurano neanche gli effetti luce e la fluidità.

La seconda cosa che colpisce è la duplice natura di Avril, la protagonista e nostro alter-ego. Avril può agire nel mondo materiale oppure in quello spirituale. Questo dipende dalla natura dell’ambientazione che dobbiamo affrontare e dalla natura dei nemici che fronteggiamo. Non mancherà, ovviamente, occasione di cambiare repentinamente il mondo in cui ci muoviamo, a causa della duplice sostanza che può comporre una parte di mondo oppure un particolare nemico.

Non esistono il Bene e il Male

Come recitava, nel lontano 2007, uno degli slogan di The Witcher “non esistono Bene e Male, ma solo decisioni e conseguenze”. Batora: Lost Haven sembra appellarsi a questo principio, e già dalla closed alpha lascia intendere l’estrema cura e la grande caratura della storia da narrare. Sono stato costretto a scegliere fra due opzioni, che nemmeno potrei definire “il male minore”. Tempo dopo questa scelta, ecco che le conseguenze sono venute a bussarmi in faccia con la forza di un pugno. Convivere con il peso di scelte molto importanti, da cui dipendono le vite di centinaia di personaggi, non è una passeggiata.

Fantasy, Fantascienza, esplorazione ed azione

Batora: Lost Haven appare spiccatamente Fantasy nello stile e delle tonalità. Tuttavia non riesco a non vedere grandi pennellate di quella Fantascienza tipica di Stargate. In maniera del tutto analoga, infatti, Avril si mette – suo malgrado – al servizio di un’entità che la fa agire in tanti pianeti diversi, ai quattro angoli dell’universo. Questo perché Avril, dopo aver visto la Terra essere spazzata via per metà, insieme a tutti i suoi cari, si è scoperta in grado di attingere ad un misterioso quanto prezioso potere.

Batora: Lost Haven si gioca in prospettiva di terza persona, con visuale isometrica non gestibile liberamente (come Diablo 3). Si può giocare con mouse + tastiera oppure con un gamepad (io mi trovo benissimo con quello della Xbox).
Il gioco di Stormind Games alterna fasi esplorative e puzzle ambientali, con sequenze d’azione già promettenti, ponderate, soddisfacenti. La presenza di potenziamenti, incrementi di livello e crafting suggerisce una buona dose di varietà e personalizzazione dello stile di gioco.

Sic parvis magna

Se queste sono le premesse, Batora: Lost Haven promette di essere il piccolo, grande, capolavoro made in Italy nel suo genere. La qualità suggerita dal gioco di Stormind Games è tanta, la speranza è quella di vedere un prodotto finale solido, inappuntabile e ben realizzato. Che sia memorabile, su questo, non ho il minimo dubbio: non vedo l’ora di giocarci.

Appuntamento al 2022, con data ancora da definire, per questo videogioco di ruolo d’azione che arriverà su Steam, Xbox One, PlayStation 4 e Switch.

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