Dino Path Trail è un videogioco d’azione e avventura in 3D, con visuale dall’alto. Pone forte accento sugli aspetti di sopravvivenza e roguelike, che fonde con un fantasioso selvaggio West con un mondo in cui i dinosauri non si sono mai estinti. E’ sviluppato dal team italiano di Void Pointer ed è disponibile dal 9 maggio 2025 su PC (Steam), sotto etichetta Human Qube Games. Realizzo questo contenuto grazie al team di Void Pointer, che mi ha concesso un codice per la divulgazione del titolo.
Cacciatori di Taglie e Dinosauri

Il giocatore veste i panni di Lucy, un’avventuriera ed esploratrice determinata a salvare sua sorella rapita da spietati fuorilegge. Per riuscirci, dovrà affrontare un viaggio pericoloso attraverso biomi ostili, tra deserti roventi, paludi spettrali e montagne ghiacciate.
Lucy si muove tra livelli costituiti da mappe di discreta estensione e non troppo lineari, dense di dettagli e cose da scoprire o raccogliere. L’esplorazione è incoraggiata e premiata con bottino e risorse, preziosi entrambi per migliorare le possibilità di sopravvivenza e l’efficacia combattiva di Lucy.

Le risorse vanno raccolte con strumenti ed utensili che fabbrichiamo a mano e potenziamo tramite il tavolo da lavoro da costruire presso il campo base. Le armi vanno trovate e poi potenziate, talvolta anche fabbricate e servono per fronteggiare i cacciatori di taglie che vogliono fermare la ragazza.
Lo scopo del gioco è avventurarsi tra le regioni più impervie del gioco, in una sequenza di livelli a difficoltà crescente, dal bottino sempre differente, per liberare la sorella di Lucy e vendicarsi di ogni torto subito, riducendo al silenzio i malviventi che hanno sconvolto la vita della protagonista.
Piacevolmente instancabile

Dino Path Trail offre un’esperienza intensa e dinamica, con combattimenti frenetici in cui ogni proiettile conta. Lucy dovrà gestire risorse, costruire strumenti e potenziare il suo Campo Base itinerante per sopravvivere. Come già detto, la difficoltà aumenta progressivamente: più la fama di Lucy cresce, più la taglia sulla sua testa attira nemici sempre più forti.
Oltre ai banditi, il mondo è popolato da dinosauri, alcuni ostili, altri preziosi alleati. Le loro uova possono essere scambiate per ottenere abilità speciali, aggiungendo un ulteriore livello strategico al gameplay.

Mi ha molto colpito il sistema di combattimento, che si affida allo stile di ricarica dell’arma portato in voga da Gears of War, senza dimenticare un ottimo sistema di schivata, che premia le evoluzioni migliori (quando schiviamo perfettamente, guadagnamo un attacco aggiuntivo in risposta).
Anche la fase di sopravvivenza, ben integrata con quella esplorativa e d’azione, l’ho trovata molto ispirata. Sebbene io non sia un amante del sottogenere, in tutti i giochi di questo tipo faccio molta fatica a prendere confidenza con l’interfaccia e le opzioni di gestione risorse, fabbricazione e potenziamenti.
Una volta padroneggiato il tutto, Dino Path Trail diventa un’esperienza divertentissima anche per i neofiti (come me).
L’anima del Roguelike

Altro motivo di piacevole stupore è il versante roguelike. Dino Path Trail offre una sfida sempre più ardua da portare avanti, i cacciatori di taglie aumentano le proprie risorse ed ingaggiano i migliori sicari per impedire a Lucy di compiere la missione. Nondimeno i dinosauri che investano il “Dino Path” diventano sempre più minacciosi e letali.
Nel caso in cui la partita dovesse essere conclusa prima del tempo, Lucy tornerebbe all’inizio della sua strada per liberare la sorella. Da qui inizia una nuova partita, con nuove mappe, nuovi bivi esplorativi, nuova esperienza da parte di Lucy. Tutto porta ad ulteriori nuove istanze di gioco e una varietà di approccio rispetto alla precedente sessione.

Ogni partita, dunque, è diversa da quella che la precede e questo non può che ricordare i fasti di Everspace, Darkest Dungeon e tanti altri, blasonati, roguelike. Sempre a proposito di ricordi: la visuale dall’alto mi ha fatto tornare bambino, quando giocavo su Amiga a quel pezzo di nostalgia che risponde al nome di Wanted/Outlaw, nel lontano 1990.

Dino Path Trail mi sembra quel classico titolo che, se fosse stato sviluppato all’estero (Giappone o Corea del Sud), ne starebbero parlando tutti; invece è “solo” un titolo realizzato da un team italiano che dimostra fin da subito quanto ci sappia fare.
Lo consiglio ad occhi chiusi agli amanti dei roguelike, a coloro che lamentano la mancanza di bei giochi western e a tutti quelli che lamentano mancanza di originalità nel mondo dei videogiochi.






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