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Gears of War 4

Gears of War 4 è uno sparatutto in terza persona sviluppato da The Coalition, studio di sviluppo interno ai Microsoft Studios e pubblicato in esclusiva per Xbox One e PC nell’ottobre 2016. E’ il primo lavoro ufficiale di The Coalition dopo aver ripreso e riproposto la Ultimate Edition del primo Gears of War di Epic Games nel 2015. Sono riuscito a portarlo a termine con appena tre anni di ritardo, e giusto in tempo per buttarmi su Gears of War 5 nei prossimi giorni.

Chi mi conosce lo sa: ho sempre mal digerito i ritmi e il gameplay di Gears of War. Del primo episodio ho apprezzato la trama ma pur avendo provato e riprovato più volte ad iniziare il secondo episodio e lo spin-off Judgement, ho gettato la spugna e sono perfettamente consapevole di aver voltato le spalle ad una delle saghe di sparatutto più apprezzate degli ultimi quindici anni. Ma i videogiochi e i videogiocatori fanno strani giri e poi si rincontrano, come è accaduto fra me e Gears 4.

Sono almeno cinque anni, che il nostro passatempo preferito è stato foraggiato da free roaming, open world e survival games di ogni stampo, stile, ambientazione e provenienza, senza contare i soulslike e i metroidvania, che hanno invaso le nostre “softeche” virtuali in quantità.

Mentre tutto il mondo si sposta sul fronte “open” io, che di tempo libero da dedicare ai videogiochi ne ho sempre poco, rispetto ad altre priorità (purtroppo i videogiochi non mi garantiscono uno stipendio), mi dedico più a titoli dalla forte componente narrativa. Chi segue questo blog lo sa: ho portato a termine Quantum Break, di recente, e andando a ritroso si nota una sostanziale preferenza per videogiochi che abbiano più trama che mappa.

Ma torniamo a Gears of War 4: sicuramente una ventata d’aria freschissima nella mia vita, orfana di Gears praticamente da sempre e restia ad apprezzare la trilogia originale in ogni suo aspetto. La trama non mi dispiace affatto (mi ricorda Halo, poco, e Resistance tanto) ma i personaggi non mi fanno sussultare e la fine del primo capitolo mi ha colpito più per gli sbadigli che mi ha strappato che per il fomento che ascolto/leggo in chi ha giocato Gears prima di me.

Gears of War 4 riesce nell’impresa di farmi ricredere. Non so se il merito sia di The Coalition, di ritmi narrativi diversi o di semplice rivisitazione del “gunplay”, oppure sta tutto nella sensazione che ti restituisce l’arma che usi virtualmente per sforacchiare gli alieni. Quello che so è che Gears of War 4 mi ha incollato alla sedia fino alla fine, ispirandomi anche a restare fermo oltre i titoli di coda per vedere la scena post-credits (che spero esserci alla fine di ogni film e videogioco, dannati Marvel Studios).

Graficamente nulla da dire: Unreal Engine 4 tirato a lucido, su PC estremamente scalabile (io l’ho giocato preset qualità “alto”) e una gioia per gli occhi dall’inizio alla fine. Poco o nulla da segnalare riguardo a bug gravi o indisponenti, anzi, ho apprezzato moltissimo gli effetti speciali di fumo e illuminazione, oltre a quelli di distruzione quanto la scena si fa estremamente complicata.

La regia è in linea con un film d’azione e di fantascienza, mentre la narrazione divisa in atti ed episodi fa il verso alle serie televisive e ho scoperto che questo genere di suddivisione (oltre a riportarmi alla mente i titoli degli anni ’90) mi piace tantissimo, infatti l’ho appezzata tanto anche in Quantum Break, Alan Wake e tanti altri giochi.

Fronte sonoro ineccepibile, doppiaggio in italiano accettabile e davvero poche volte poco ispirato. Ma la parte del leone la fanno le armi, la loro varietà, il loro comportamento e la varietà di situazioni in cui siamo chiamati a dare fuoco alle polveri. Nulla di lontanamente paragonabile a quanto ho sofferto nei primi due Gears of War e questo mi ha permesso di andare avanti, fino alla fine, divertendomi e senza mai sbadigliare!

Insomma: Gears of War 4 è l’esperimento riuscitissimo di The Coalition di raccogliere l’eredità di Epic Games e di proporla alle nuove generazioni di videogiocatori. Non ha nulla da invidiare ai suoi predecessori ed impone nuove fondamenta su cui basare nuovi successi. E’ ancora presto (per me) per parlare di Gears 5 ma, da quello che leggo in giro, sembra il definitivo salto di qualità che si aspettava da questi sviluppatori.

Gears of War 4 diventa, dunque, irrinunciabile ed imperdibile non solo perché è l’episodio cronologicamente precedente al quinto, ma un autentico pezzo di storia per questo sviluppatore che non ha più nulla da invidiare ai pezzi grossi quali Santa Monica, Naughty Dog, Epic Games ed altri storici sviluppatori.

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