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Cloud Cutter

Da sempre, nella storia dei videogiochi, esistono misteri che coinvolgono certi titoli che non meriterebbero neanche la prima pagina dei giornali, altri invece meriterebbero più attenzione. Ci sono videogiochi che sono spinti solo dal marketing più aggressivo, ma non offrono poi chissà cosa.

Ce ne sono altri, invece, che in sordina, si affacciano sui negozi digitali ma nessuno ne parla, o quasi. E’ il caso di Cloud Cutter, shot’em up di vecchia scuola, uno sparatutto a scorrimento verticale come pochi, sviluppato dal team Just Two, che a dispetto del nome è composto da tre elementi. Tutti hanno esperienza decennale in grandi produzioni quali GTA 5, Arma e i giochi Wargaming.

ARCADE SHOOTER COOPERATIVO

Giochi come Cloud Cutter, affollavano le sale-giochi / arcade degli anni ’90, ma anche computer e console degli appassionati. Non so quante giornate ho passato su Silkworm IV e 1942 di Capcom. Mi sono piaciuti abbastanza anche Galaga e – di recente – Jamestown, che un po’ porto sempre nel cuore.

Cloud Cutter si affida ad un sapiente utilizzo di Unreal Engine di quarta generazione. Ogni cosa su schermo gode di un gran numero di poligoni, estrema fluidità, ottimi effetti speciali. I comandi sono reattivi e la varietà dei colpi speciali è sufficiente a venire a capo del gran numero di nemici che si oppone alla nostra causa.

UN’ALTRA E POI SMETTO

Cloud Cutter funziona. Funziona dannatamente bene: è veloce, intuitivo, difficile come pochi. I livelli sono realizzati splendidamente, le boss fight non durano così a lungo da sfiancare e sono sempre appassionanti. Alcune sono più ispirate di altre, verissimo, ma tutte sono decisamente stimolanti.

Come ogni arcade che si rispetti, ogni livello dura una manciata di minuti, forse cinque al massimo. Le ore scorrono senza che ce ne accorgiamo e la rigiocabilità è garantita dalle leaderboards che fanno sfidare la community al punteggio più alto.

Cloud Cutter è il gioco indie che mi ha fatto innamorare nuovamente dei cosiddetti vertically scrolling shooters. E lo consiglio a tutti coloro che cercano una piccola gemma di questo splendido ed imperituro sotto-genere.

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