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Souldiers

Souldier è un metroidvania con elementi ‘Rogue’, in terza persona, sviluppato da Retro Forge sotto bandiera Dear Villagers. È disponibile su PC (Steam, Gog, Epic Games Store), Xbox, PlayStation e Switch dal 19 maggio 2022.

Dopo Death Gambit, Blasphemous, Dead Cells – giusto per citarne alcuni – ecco arrivare un esponente di quel genere di platform in terza persona, ricchi di esplorazione, potenziamenti e varietà di gioco.

Persi nell’Aldilà

Souldiers è ambientato in un mondo di fantasia. Il fragile equilibrio politico è costantemente messo in pericolo da sovrani belligeranti. Alla vigilia di una battaglia decisiva, gran parte dell’esercito chiamato a difendere il proprio regno cade in una trappola e viene sepolto vivo da una frana.

Intrappolati e senza alcuna speranza di sopravvivenza, gli sventurati ricevono l’apparizione di una Valchiria. Questa li mette in guardia offrendogli un’unica possibilità di salvezza: seguirla nell’Aldilà .

È proprio in questo momento, che noi giocatori siamo chiamati a scegliere con quale alter-ego affrontare il mondo ultraterreno. Una scelta che impatta sul tipo di esperienza che affronteremo.

Guerriero, Mago, Arciere

Come accennato prima: il giocatore deve scegliere una delle tre possibili alternative di alter-ego. Troviamo il guerriero armato di spada e scudo, un esploratore che si difende con l’arco, un mago che basa la sua sopravvivenza sulla magia.

La scelta non è banale. Andando oltre i comandi di base come l’utilizzo di oggetti di consumo, tipo la pozione che fa recuperare punti-vita, troviamo mosse di combattimento esclusive, legate strettamente alla classe che abbiamo scelto.

Ecco, quindi, che il mago può vantare dardi incantati, copie di sé, scudo di energia e via così. Mentre guerriero ed esploratore possono fare affidamento alle tecniche proprie della classe di appartenenza.

Come ogni videogioco che prende elementi Rogue, ecco anche qui un progresso e dei potenziamenti provenire tanto dai bottini recuperati, quanto dal passaggio di livello conseguente all’accumulo dei fatidici punti esperienza.

Ogni passaggio di livello rende il nostro personaggio più potente ed efficiente, unitamente allo sblocco di abilità sempre più utili e devastanti per fronteggiare minacce di difficoltà crescente.

Singolare e brillante

Souldiers si presenta con una pixel art ottimamente concepita. Mi è sembrato ricercato ed efficace il gioco di luci, ombre, nebbia. Le animazioni mi hanno colpito in positivo, segno che la cura riposta nei dettagli è tanta e questo non può che farmi pensare ad un gioco ben ponderato dall’inizio alla fine.

Come ogni metroidvania che si rispetti, non solo boss fight, combattimenti occasionali e ritrovamenti di potenziamenti fanno da padrone. L’esplorazione è un elemento chiave, spesso frenata soltanto dal non avere ancora la giusta abilità sbloccata oppure l’oggetto che serve a far crollare la barriera che frena il nostro peregrinare.

Ad ogni modo non mi è sembrato affatto frustrante. Il flusso della narrazione, dell’esplorazione, dei combattimenti mi appare ottimamente equilibrato e in grado di incollarmi alla sedia per tutte le ore necessarie a completare il gioco.

Erano anni che non venivo rapito così, dai ritmi di gioco di un metroidvania.

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