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Steelrising

Steelrising è un videogioco di ruolo d’azione in terza persona, sviluppato da Spiders sotto bandiera Nacon. Si ispira fortemente agli stilemi di giochi dettati da Bloodborne e quindi può essere inserito a buon diritto in quel sotto-genere che ormai definiamo “soulslike”.

Già autori di The Technomancer e GreedFall (tra i tanti), questi talentuosi sviluppatori francesi si sono sempre ritagliati una fetta di pubblico e i plausi della critica. Tutto ciò grazie ai loro videogiochi di ruolo d’azione caratterizzati da forte componente narrativa, che tanto (mi) ricordano i fasti della vecchia BioWare e la vecchia CD Projekt Red.

La Rivoluzione d’acciaio

Parigi, 1789. Re Luigi XVI scatena un’armata di automi d’acciaio e vapore per reprimere nel sangue il popolo insorto. Maria Antonietta, su consiglio di una sua dama di corte, attiva Aegis: un capolavoro di tecnologia che è stato concepito per essere la guardia del corpo della regina di Francia.

Dai giardini di Versailles, dunque, parte l’avventura di Aegis e la storia di Steelrising. Essa è chiamata a sventare la minaccia d’acciaio che sta trucidando il popolo francese.

La Via della Seta

Steelrising, come ogni opera di Spiders, poggia le sue fondamenta su due indiscutibili pilastri. Il primo è quello di un impianto tecnico di tutto rispetto, frutto di anni di lavoro ed evoluzione tecnica del team parigino. Il Silk Engine, infatti, è un’evoluzione di quel PhyreEngine che Sony concesse gratuitamente a tutti gli sviluppatori interessati.

Pur risalendo al “periodo PlayStation 3”, analogamente a quanto successo con tecnologie più blasonate, Spiders ha preso il motore grafico di partenza e l’ha aggiornato di generazione in generazione, attualizzandolo.

Il risultato finale è il giusto compromesso tra qualità e livello di dettaglio, affiancati da fluidità e stabilità. La grafica, in Steelrising, è totalmente scalabile e permette di far girare il gioco sulle più disparate configurazioni: anche quelle più datate. L’hardware più recente può spingere il gioco a risoluzioni 8K, attivare Nvidia DLSS oppure AMD FSR.

Anche l’udito vuole la sua parte. In questo senso, il lavoro profuso dai creativi è – a mio avviso – eccezionale. Nessun suono e nessuna nota mi appare fuori posto e tutto ha una motivazione. Il sonoro nel suo insieme, accompagna il giocatore in un “concerto” di effetti sonori e colonna sonora originale che non teme confronti.

Dolce Stil Bloodborne

Il secondo pilastro su cui si poggia l’intera offerta di intrattenimento di Steelrising si chiama Bloodborne. Trovo sia fuori discussione quanto influente e quanto di ispirazione possa essere stata quella perla griffata From Software.

Bloodborne ha avuto il pregio, ed il merito, di mettere in discussione i capisaldi fissati da un lustro di Demon’s Souls e Dark Souls. Per offrire, a nuove e vecchie leve di videogiocatori, un’esperienza sostanzialmente diversa. Il tutto incorniciato da uno stile e da un design difficilmente eguagliabili.

Tutti gli stilemi sono rispettati: la valuta di gioco da “mietere” con il griding dei nemici. L’esplorazione che ripaga con oggetti, talvolta indispensabili per accedere ai potenziamenti più interessanti. Il prosieguo dell’avventura e l’immancabile superamento dei boss di fine livello, infine, premiano con ulteriori ricompense.

Ci sono i punti di rinascita, che coincidono con i punti di potenziamento e acquisto consumabili. C’è una graditissima varietà di armi e, di conseguenza, di stili di gioco che possono soddisfare tanti giocatori diversi.

Tempesta di lame o letto di piume

Joypad o tastiera alla mano, il gioco si lascia affrontare con piacere. Anche la difficoltà è scalabile e questo aspetto può essere vera croce o vera delizia per i puristi del sotto-genere.

Steelrising offre la possibilità di attivare una modalità assistita. Questa semplifica sostanzialmente tutta l’esperienza di gioco, rendendo il titolo più facile da affrontare. Trovo che sia un ottimo espediente per aumentare l’accessibilità, fare scoprire la storia e le ambientazioni, fare ambientare il giocatore senza i classici traumi di “elitarismo” e “celodurismo” tipici dei soulslike.

In modalità standard, troviamo il grado di sfida fondato sull’impietosa punizione al giocatore più frettoloso e meno paziente. Come in ogni soulslike che si rispetti, è fortemente sconsigliato gettarsi nella mischia a testa bassa.

Le combinazioni di colpi tra armi da fuoco e armi bianche, unite ad un campionario di nemici che spingono sempre ad adattarsi ad ogni situazione, generano una “danza macabra” fatta di schivate, stoccate, affondi e colpi di moschetto a dir poco memorabili.

In definitiva: gli sforzi creativi di Spiders mi incoraggiano ad affermare che, Steelrising, sia quantomeno un degno erede di Bloodborne, oltre che una brillante alternativa.

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