Tactics Ogre: Reborn
Tactics Ogre: Reborn è un videogioco di ruolo strategico e tattico a turni, con visuale isometrica. È sviluppato da Square Enix ed è disponibile per PC, PlayStation e Switch dallo scorso 11 novembre.
Si tratta della versione remaster di un grande classico per PSP del 2010, che a sua volta fu il remake del mitico Tactics Ogre: Let Us Cling Together, approdato nel 1995 su SNES.
Le origini di un mito tattico

Come già accennato in apertura, Tactics Ogre: Let Us Cling Together è un gioco pubblicato nel 1995 da parte di Quest Corporation (in Giappone) e Atlus (in America).
Dopo questa pubblicazione Yasumi Matsuno, uno dei membri chiave di Quest Corporation, si è accasato a Square Enix portando tutta la sua esperienza e creatività. Dal suo estro è arrivato Final Fantasy: Tactics, che deve quindi moltissimo a Tactics Ogre.
Final Fantasy: Tactics viene ricordato come una pietra miliare ed uno dei migliori esponenti dei videogiochi di ruolo strategici di stampo orientale. Quest Corporation, qualche anno più tardi, sarà acquisita proprio dalla Square Enix.
Sempre come accennato prima: nel 2010 Square rilancia Tactics Ogre su PSP e ben dodici anni dopo ritiene che i tempi siano maturi per donare nuova attenzione alla serie, con l’operazione amarcord Tactics Ogre: Reborn.
La storia al servizio del gameplay

Tactics Ogre: Reborn narra le vicende di Denim e di sua sorella Catiua, due adolescenti che sono sopravvissuti all’invasione e al saccheggio di Valeria loro patria. Tutto inizia quando i due e Vyce – amico d’infanzia di Denim – si imbattono in mercenari esuli scambiati per cavalieri invasori.
Insieme agli insperati alleati, i giovani riescono a salvare la vita al governatore delle isole di Valeria e a ristabilire una parvenza di ordine. Investiti cavalieri per meriti di guerra, Denim, Catiua e Vyce sono incaricati di risolvere alcune diatribe interne con i lord locali.
Questo è solo l’inizio di una lunga ed emozionante avventura alla scoperta di se stessi, di valori quali amicizia e lealtà, di concetti quali fratellanza e sacrificio.
Il gameplay al servizio della storia

Possiamo idealmente dividere Tactics Ogre: Reborn in due fasi. La prima è esplorativa. In una mappa del mondo divisa in punti chiave da raggiungere, Denim e il suo party/esercito si muovono al ritmo di un giorno di viaggio per ogni spostamento.
Da qui la storia si dipana e le trame si intrecciano. Inoltre, possiamo gestire senza sforzi equipaggiamenti, classi ed abilità dei componenti della spedizione.
Quando si arriva allo scontro, la visuale offre una riproduzione del campo di battaglia, diviso in tessere come se fosse una scacchiera. Questa è la seconda fase. Proprio come una moderna declinazione degli scacchi, a turno, il giocatore e l’intelligenza artificiale si alternano per sconfiggere il diretto avversario.
Per fare ciò, al giocatore viene affidato il compito di sfruttare al meglio abilità e capacità speciali di ogni singolo membro dell’esercito. Curandone anche la specializzazione sul campo e la qualità dell’equipaggiamento.
Le spoglie di guerra saranno, in questo frangente, fondamentali per incrementare l’efficienza di Denim e dei suoi sottoposti.
Scelte e conseguenze

Uno degli aspetti più affascinanti di Tactics Ogre: Reborn è quello di non tralasciare la parte narrativa a mero orpello. I dialoghi tra i personaggi portano a bivi della storia, che solo noi giocatori possiamo scegliere.
In dipendenza della condotta, delle linee di dialogo e delle decisioni compiute, Tactics Ogre: Reborn racconta una storia coerente con le nostre scelte e che offre – di conseguenza – finali multipli a seconda del cammino intrapreso.
Nel 2022, questo aspetto può quasi passare per scontato e ovvio. Ma dovremmo tenere a mente che nel 1995, tutto ciò, era visto come qualcosa di avveniristico.
Personalmente, ancora oggi, affrontare titoli che si evolvono in base alla mia condotta di gioco, fa venire i brividi (in senso buono). Perché mi fanno sentire non solo semplice spettatore, ma anche parte del mondo di gioco.
Gioia per occhi e balsamo per orecchie

Tactics Ogre: Reborn si affida a pixel art e grafica disegnata a mano. Pur non esaltandomi di fronte alle versioni “caricaturali/chibi” di protagonisti che – durante i dialoghi – sono disegnati splendidamente, non posso fare a meno di apprezzare il lavoro svolto con le animazioni e la scelta di colori.
Il versante audio è quello che mi sorprende di più. Il doppiaggio è estremamente curato, gli effetti sonori sono buonissimi. La colonna sonora firmata Hitoshi Sakimoto (Final Fantasy: Tactics, Final Fantasy XII) e Masaharu Iwata (SoulCalibur IV, Muramasa: The Demon Blade) è certamente di quelle che non tramontano mai e mi ritroverò ad ascoltare negli anni a venire.
Tactics Ogre: Reborn è un’operazione amarcord griffata Square Enix. A differenza di altre discutibili rimasterizzazioni del passato, qui parliamo della possibilità di recuperare un’autentica pietra miliare del suo genere.
Una perla di rara bellezza di narrazione, stile visivo e colonna sonora che non dovrebbe mancare nella collezione di ogni appassionato del genere.
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