Historical Introductions – Dungeon Keeper
Era il lontano 1997 quando Peter Molineux (la mente dietro Black n White e Fable) sotto egida Electronic Arts e alla guida dello studio di sviluppo Bullfrog Productions ha sfornato un gioco destinato a far parlare di sé a lungo.
Sto parlando di Dungeon Keeper, un gioco a metà strada tra uno strategico in tempo reale, un god-game e un gestionale molto profondo. Il giocatore viene messo dei panni di un “Signore del Male” che deve organizzare un regno sotterraneo (un dungeon), popolarlo di creature mostruose, gestire nel migliore dei modi truppe e risorse e imporre il proprio regno di terrore sia sui sovrani che, di tanto in tanto, spediscono gli eroi a ucciderci sia gli altri signori del male, che non vedono di buon occhio la nostra ascesa al potere.
A quattordici anni di distanza, il segno lasciato da Dungeon Keeper è ancora evidente, specie quando si assiste ad una rivisitazione di quell’idea di gioco in giochi molto recenti, come Dungeons. L’introduzione è affidata, come tante volte, ad un filmato in computer grafica caratterizzato da astmosfere gotiche e oscure, personaggi tragicomici e un accompagnamento musicale di evidente ispirazione metal. Il contrasto tra atmosfere cupe, episodi truci e humor nero sono state le scelte stilistiche che hanno decretato il successo di pubblico e critica di Dungeon Keeper, che vide anche un seguito.
Buona visione.
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