Swords and Sorcery – Underworld – Definitive Edition
Approdato sui negozi digitali il 15 dicembre scorso, Swords and Sorcery – Underworld – Definitive Edition di OlderBytes si presenta come un videogioco di ruolo a turni, fantasy, in prima persona, d’altri tempi. Palesemente ispirato da antiche pietre miliari quali Eye of the Beholder e il più recente Legend of Grimrock. OlderBytes prova a dare lezioni di gameplay a grandi e piccoli sviluppatori affidandosi all’essenzialità tecnica e allo stimolare al massimo l’immaginazione.
Swords and Sorcery non vuole competere per la palma di miglior grafica del 2015 o del 2016, questo è un dato di fatto. Se è un videogioco di ruolo con grafica spacca-mascella, quella che cercate, andate a cercare altrove. Qui si parla di un videogioco spiccatamente retro, con disegni a mano e ambienti semplici, essenziali. Le descrizioni testuali fanno correre la fantasia ed accompagnano chi gioca come se si cimentasse in un lento ed affascinante gioco di ruolo cartaceo. Il Dungeon Master ci precede, ci spiega quanto basta e il resto spetta a noi: esplorare ed interagire eventualmente. Anche il sonoro è essenziale, ma funziona in ogni sua parte: dalle musiche agli effetti, nulla è trascurato ma nulla deve far intendere una produzione ultra-milionaria a base di orchestre sinfoniche o chissà cos’altro.
A far da contraltare ad una grafica e ad un sonoro decisamente semplici e senza fronzoli, ecco notare l’enorme lavoro che sta dietro al puro gameplay. All’inizio del gioco un lungo, necessario e quanto più chiaro tutorial ci istruisce sulla funzione di decine di pulsanti. Questo lungo “spiegone” è veramente necessario per darci un’infarinatura di quello che abbiamo davanti ma non aiuta ad addestrarci nelle meccaniche del gioco con la dovuta gradualità. In particolare durante i combattimenti viene in nostro soccorso una plancia di comandi da far impallidire un aereo.
Ci vuole un po’ per comprendere la turnazione dei personaggi, quello che possono fare oppure no, ma non si tratta di tempi eccessivamente lunghi: gestire un party di sei elementi, anche ben diversi tra loro, con abilità, incantesimi, attitudini al combattimento di mischia oppure a distanza non è facile ma Swords & Sorcery riesce a far sentire il giocatore padrone del controllo del campo di battaglia. Avvicinarsi o allontanarsi dalla mischia, supportare i guerrieri con magie di supporto, far sfruttare le ombre e l’attacco alle spalle al ladro della compagnia, sono tutte azioni facilmente raggiungibili da mouse o tastiera. Il combattimento non sarà visivamente appagante, ma chi – come me – ha una certa età, è abituato a leggere e si diverte ancora con il Dungeons & Dragons cartaceo non fa fatica ad immaginarsi la scena. I più giovani potrebbero faticare parecchio ma non mi sento di biasimarli, perché Swords and Sorcery sembra concepito per un target di utenti over 25.
Swords and Sorcery – Underworld – Definitive Edition è un videogioco di ruolo a turni, in prima persona, che ci mette al comando di sei avventurieri (predefiniti o totalmente personalizzabili) che si rifanno a classi e razze di Dungeons & Dragons. Ricorda da molto vicino Eye of the Beholder e Legend of Grimrock come stile di gioco (movimenti a quadranti, combattimenti a turni, party variegato) ma lo stile visivo è unico, come disegnato a mano, essenziale. Il sonoro è altrettanto essenziale e tutto è molto stimolante per l’immaginazione, sempre più bistrattata negli ultimi anni.
Non so dire se Swords and Sorcery sia un degno sostituto di una genuina partita ad un gioco di ruolo cartaceo in salsa fantasy, ma indubbiamente è un piacevole diversivo che impegna per una dozzina d’ore.
Swords and Sorcery Trailer
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