Dieci anni di The Witcher
Il 26 ottobre 2007, è una data molto particolare: tra mostri sacri e titoli che avrebbero scritto pagine e pagine di storia del videogioco quali (tra i tanti) Crysis, Assassin’s Creed, Call of Duty: Modern Warfare, BioShock e The Elder Scrolls IV: Oblivion, ecco arrivare dalla Polonia The Witcher. Distribuito da Atari e sviluppato dagli sconosciuti CD Projekt RED di stanza a Varsavia in esclusiva Pc.
Si presentava come un videogioco di ruolo d’azione costruito sopra un irriconoscibile Aurora Engine, quello del primo Neverwinter Nights, irriconoscibile perché portato a saturazione e avvalorato da filtri grafici di ultima generazione – per quei tempi – trasformando un motore di gioco duttile e ben rodato in qualcosa di profondamente diverso e spettacolare a vedersi.
Un milione di copie vendute dopo, due seguiti (il secondo solo per Pc e Xbox 360) e un terzo capitolo finalmente sdoganato alle masse popolari anche su PlayStation 4 ne consacrano il successo: The Witcher di CD Projekt RED è sulla bocca di tutti e ha imposto nuovi standard per i videogiochi di ruolo d’azione.
L’evoluzione dei cosiddetti Western Role Playing Games (Wrpg) di stampo Fantasy passa per la Polonia, con buona pace per Bethesda, BioWare e compagnia assortita.
DAL LIBRO AL MONITOR
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