Sea of Thieves
Sea of Thieves è un videogioco in prima persona (totalmente assente la terza persona) ambientato in fantasiosi Caraibi e sviluppato da Rare Software per Xbox One e Pc Windows 10.
Tecnicamente è di una fattura pregevolissima, graficamente adotta uno stile che ricorda produzioni Disney o il terzo Monkey Island. Il motore grafico scelto è piuttosto scalabile, assolutamente fluido e il lavoro svolto per l’ottimizzazione rasenta la perfezione così che anche configurazioni non proprio recenti possano eseguire il gioco senza indugi. Il comparto sonoro è un fiore all’occhiello della produzione e la possibilità di suonare le melodie insieme ai membri della ciurma è quella finezza in più che alza l’asticella della produzione.
Joypad o tastiera alle mani, Sea of Thieves deve scendere a più modesti compromessi, offrendo un sandbox estremamente rilassate, votato alla comunicazione e alla cooperazione. La totale assenza di indicatori (di missione, di uno stato di avanzamento, dei progressi di qualcuno o qualcosa) è un’assenza che spiazza i videogiocatori più navigati e certamente più abituati a titoli che prendono per mano e accompagnano oppure registrano ogni più disparata statistica. Lontano da Sid Meier’s Pirate, Assassin’s Creed IV Black Flag, Elite: Dangerous, No Man’s Sky (concettualmente forse il titolo più simile), Sea of Thieves si arrocca su un favoloso atollo caraibico, non deserto ma certamente piattino.
In vista di ulteriori (promessi ma mai spiegati) aggiornamenti che possano rimpolpare di cose da fare, Sea of Thieves si attesta come un bellissimo videogioco sandbox in cui il giocatore viene chiamato a fare il pirata “freelance” o il membro di un piccolo equipaggio. Navigare, esplorare, accumulare ricchezze e dar fondo ad esperienze totalmente estemporanee. Gli sviluppatori ci hanno consegnato un gioco “vuoto” nel senso che siamo noi giocatori quelli che devono “inventarsi” le cose da fare, perché non ci verrà mai data la pappa in bocca.
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