Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, Nintendo Switch
Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è una raccolta dei primi tre videogiochi che hanno per protagonista quel Crash Bandicoot che è stato ideato da Naughty Dog, per PlayStation, nel lontano 1996. Si innesta nel novero dei platform in 3D, quel genere che da Super Mario 64 in poi, ha conosciuto solo tanti (e anche bellissimi) tentativi di imitazione e Crash Bandicoot è uno di questi.
Pur con tutti i suoi difetti e un invecchiamento non proprio esaltante, l’opera di svecchiamento grafico ad opera di Vicarious Visions ha del prodigioso: texture, effetti speciali, solidità grafica e sonoro non si discutono. Quello che può fare storcere il naso è il sistema di controllo mutuato dall’originale senza mezze misure, delegato più alle levette analogiche che al d-pad (che ci crediate oppure no, nel 1996 su PlayStation si giocava tutto con le “freccette” direzionali). La perfetta ed impietosa gestione delle collisioni e dei pixel rende, Crash Bandicoot N. Sane Trilogy più difficile di quello che fosse ventidue anni fa.
La versione Nintendo Switch si fa notare per l’ottima gestione della fluidità del tutto, soprattutto in modalità portatile che è il fiore all’occhiello dell’offerta ibrida dell’ammiraglia di Nintendo. Pur sacrificando qualcosa sull’altare della definizione grafica, si lascia giocare che è un piacere e risulta gradevole anche alla vista grazie ad uno stile grafico che non punta sull’aspetto visivo, quanto su quello giocoso.
Proprio sul fronte giocoso occorre stare attenti, perché le levette dello Switch fanno il loro dovere ma non sono il terreno ideale per farci giocare nel migliore dei modi. Il titolo è difficile di base e chiede un grande tributo in termini di vite perse e ripartente da game over: giocatori avvisati.