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Kingdom of Amalur: Re-Reckoning

 

Kingdom of Amalur: Re-Reckoning è la remaster che tutti gli appassionati desideravano ma non osavano chiedere. Le beghe legali legate al marchio e la sostanziale sfortuna dello studio di sviluppo hanno adombrato un progetto estremamente ambizioso ma anche modificato pesantemente in corso di sviluppo.

Stiamo parlando di un videogioco di ruolo d’azione di otto anni fa tirato a lucido per il 2020 e comprensivo di tutti i DLC pubblicati. Già tanto fluido a suo tempo, oggi oltre alla splendida fluidità si accompagna una rifinitura grafica di prim’ordine che non lo fa sfigurare neppure di fronte a produzioni odierne.

 

Lo stile di Todd McFarlane si nota sempre, la saturazione dei colori gli da tanto carattere. La storia scritta per i giocatori, pur aderente ai canoni del classico fantasy di R.A. Salvatore, fa breccia nei cuori dei meno smaliziati. La colonna sonora di sicuro impatto firmata Grant Kirkhope chiude un cerchio quasi perfetto.

A dare l’eccellenza a tutto c’è la giocabilità che richiama fortemente God of War (soprattutto), Devil May Cry e Fable in qualche sua parte. Ce n’è abbastanza per mandare in brodo di giuggiole qualsiasi appassionato, data anche la scalabilità della difficoltà, che permette al gioco di THQ Nordic di accedere tanto ai neofiti quanto ai veterani.

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