Edge of Eternity
Edge of Eternity è un videogioco di ruolo di stampo giapponese, in terza persona, ad ambientazione fantasy e fantascienza. È sviluppato da Midgar Studio, che ha base in Francia. Questo piccolo, ma volenteroso e talentuoso sviluppatore, dopo un lungo periodo di gestazione ha prodotto un’opera che già lo scorso anno era giunta su Steam.
Dal 10 febbraio 2022 arriva la versione Xbox (anche sul Game Pass) e PlayStation. La versione per Switch del gioco, invece, è prevista per la fine dello stesso mese.
Questa recensione è stata realizzata per gentile concessione dello sviluppatore, che ha concesso un codice nella sua versione Xbox.
Al confine dell’eternità

Edge of Eternity narra delle vicende di Daryon e Selene, due fratelli unito da una serie di sfortunati eventi che li condurranno a gesta che non credevano nemmeno di saper fare.
Tutto questo avviene sul fantasioso mondo di Heryon, flagellato da un invasore alieno e da una piaga che chiamano Corruzione. Lo scontro secolare tra implacabili tecnologie e mistiche energie si rinnova e sembra che solo i due fratelli abbiano i talenti per porre fine al conflitto.
Tanta passione

Edge of Eternity è realizzato chiaramente da super-appassionati di vecchie glorie del sotto-genere dei Jrpg. Opere quali Final Fantasy VII, Chrono Cross, Xenoblade e tanti altri ancora sono la fonte di ispirazione di questo studio di sviluppo che si è chiamato “Midgar” per omaggiare una città di Final Fantasy VII.
Dai grandi classici citati ritroviamo la perfetta trasposizione della Active Time Bar, portata in auge dal mai troppo citato settimo Final Fantasy e di conseguenza le battaglie scandite rigorosamente a turni. Non dimentichiamo i party da tre personaggi, a fronte di un roster ben più numeroso.
Le musiche sono state affidate a Cedric Menendez e Yasunori Mitsuda. Per chi non lo sapesse: stiamo parlando del maestro dietro le musiche dei “Chrono”, Xenogears e Inazuma Eleven tra i tanti.
Pochi mezzi

Edge of Eternity è stato sviluppato “dal basso”. Lo studio di sviluppo è piccolo e indipendente, il progetto era chiaro nelle menti dei programmatori ma mancavano i finanziamenti per realizzare la loro ambiziosa visione.
Nel 2013 è stata affrontata una campagna di finanziamento Kickstarter, quindi il supporto è arrivato direttamente dalla community di videogiocatori appassionati.
Dopo cinque, lunghi, faticosi anni di sviluppo, ecco arrivare il titolo in Accesso Anticipato. Era il 2018 e, da quel momento in poi, tutti gli acquirenti della primissima ora potevano contribuire alla delicata fase di bilanciamento e rifinitura di tutte le parti.
Arriviamo così al 2021 su Windows e al 2022 su console di vecchia e nuova generazione. Il risultato è…controverso. Da un lato abbiamo chiarissima la passione dell’universo Jrpg che ha scritto la storia, citazioni visuali o testuali ai vari Final Fantasy e Xenoblade.
D’altro canto l’inesperienza, le grandissime ambizioni e le possibilità offerte da Unity Engine hanno sortito quelli che per molti possono essere degli spigoli. Io vedo un ottimo compromesso raggiunto fra quantità e qualità di dettagli, affiancati ad una fluidità che è molto rara anche in questa generazione. A meno di non dover spendere un patrimonio di schede grafiche costosissime.
Un diamante grezzo

Edge of Eternity, va da sé, è un videogioco che bisogna sapere affrontare e contestualizzare. Al netto di quello che offre come monte di ore, varietà di ambientazioni, bontà di trama e personaggi – a loro modo – memorabili, possiamo essere d’accordo che sia una lettera d’amore a Jrpg che hanno fatto la storia.
Il rapporto qualità/prezzo pende a favore dell’esperienza e del divertimento e questo, siamo ancora una volta d’accordo, è un pregio non da poco. Per concludere potremmo definire Edge of Eternity un affascinante diamante…grezzo.
Chi ha capacità e la fortuna di andare oltre la scorza spigolosa dei limiti tecnici e di budget si ritroverà a riassaporare il fascino e la magia dei bei tempi andati. Accompagnati dalle epiche sonorità che solo un maestro come Yasunori Mitsuda può garantire.
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