Moonscars
Moonscars è un metroidvania con elementi soulslike, sviluppato da Black Mermaid sotto bandiera Humble Games. È stato pubblicato su PC, Xbox, PlayStation e Switch.
Ciò che mi ha colpito più di Moonscars, a primo impatto, è il punto d’unione fra una pixel art ben concepita, animazioni estremamente convincenti ed un sistema di gioco che punta molto sulla sinergia di ogni azione di cui il protagonista è dotato.
Argilla, ossa e icore

In un mondo dark fantasy, cupo, sanguinolento e decadente, Grey Irma e i suoi fratelli d’arme si oppongono alle schiere d’argilla senz’anima. Ma qualcosa va storto e la compagine viene trucidata.
La morte, tuttavia, è solo l’inizio dell’avventura di Grey Irma, nostro alter-ego. La quale torna dall’Aldilà per far luce sui misteri che gravitano intorno alla sua esistenza.
Per fare questo, Grey Irma è chiamata ad affrontare le armate d’argilla. E di argilla, icore e ossa dovrà fare scorte perché sono gli unici ingredienti che possono renderla forte abbastanza da arrivare fino in fondo. Forte abbastanza per superare i nemici più letali: gli immancabili boss che sbarrano la strada.
La morte è solo un’altra via

Come già accennato, Moonscars pone il giocatore nei panni di Grey Irma, di fatto unica consapevole superstite di un gioco di potere e rovina più grande di lei e di tutti i suoi amati compagni d’arme.
Irma si muove agilmente in un mondo non lineare in cui deve difendersi dai nemici più disparati e letali. Ogni errore è pagato a carissimo prezzo e ce ne accorgiamo ben presto. Ma la morte non è portatrice di “Game Over”, al contrario.
Come tanti titoli prima di Moonscars, morire è un po’ come imparare. E tornare ad affrontare le insidie che poco prima ci hanno falciato è sempre molto motivante. Siamo ben abituati a questo ciclo di “prova-muori-ripeti”. Negli anni ’80 lo hanno insegnato Metroid e Castlevania. Poco più di un decennio fa ha iniziato From Software con Demon’s Souls, senza più fermarsi.
Senza fermarsi a contare le centinaia di titoli che seguono la scia di queste illustri pietre miliari.
Armi, stregonerie, abilità

Moonscars ci accompagna in una trama intricata, misteriosa e sempre affascinante. Mentre lo fa, ci facciamo largo tra mostruosità di ogni tipo ed esploriamo un mondo (come già detto) non lineare che premia molto l’esplorazione e la curiosità.
Con la polvere d’ossa si acquistano oggetti, abilità e potenziamenti di queste. Con le ghiandole e l’icore si accede ad altro genere di vantaggi. Grey Irma può contare anche su piccoli, efficienti, talenti che acquisisce mentre è in vita.

La sua dipartita, tuttavia, fa perdere polvere d’ossa e talenti. La prima può essere recuperata nel punto in cui Grey Irma è morta. I talenti, invece, vanno riconquistati abbattendo nemici e la loro selezione arriva in maniera casuale, come nella più classica tradizione roguelite.
Cicatrici che lasciano il segno

Moonscars lascia segni profondi. Il suo stile inconfondibile, la sua pixel art animata in modo mesmerizzante, la profondità della trama e il carisma dei suoi personaggi non passano inosservati. Tutto questo non può essere dimenticato con facilità.
Nel panorama, fin troppo affollato, di Metroidvania che vogliono ritagliarsi una fetta di consenso in questo 2022, Moonscars arriva e si piazza nella parte alta. In un gruppo dalla qualità indiscussa.
Di tutti quelli che ho provato nel corso del 2022, certamente Moonscars trova spazio in cima ad un ipotetico podio. Seguito da Tunic e Souldiers, tra i pochi che conto di recensire su queste pagine.
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