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Tomb Raider Trilogy

Lara Croft si rifà il trucco per i propri, fedelissimi, ammiratori…

Dopo quindici anni, nove giochi ufficiali, due lungometraggi hollywoodiani, uno sparatutto con visuale dall’alto e un reboot previsto per la fine dell’anno, di Lara Croft si continua a parlare e scrivere e non smetteremo per molto tempo, ne siamo certi. Square-Enix segue la strada intrapresa prima da Sony Computer Entertainment (God of War Trilogy) e poi da Ubisoft (Prince of Persia Trilogy e l’imminente raccolta dei primi tre Splinter Cell), e fa arrivare sugli scaffali la Tomb Raider Trilogy firmata Crystal Dynamics: l’icona del Videogioco per eccellenza, seconda solo a Super Mario per fama, torna in alta definizione e per tutti coloro che non poterono giocarne le avventure su Playstation 2.

Se la God of War Trilogy era fenomenale questa è epocale

 

La Tomb Raider Trilogy vanta, nella stessa confezione, la presenza dei seguenti giochi: Tomb Raider Legend, Tomb Raider Anniversary e Tomb Raider Underworld. Forse, in quel di Square-Enix, potevano escogitarla in concomitanza dell’avvento di Underworld, analogamente a quanto ordito da Sony Computer Entertainment per l’uscita di God of War 3.

Tempi di distribuzione a parte, a differenza delle altre raccolte di videogiochi, le trilogie di Lara Croft e Kratos hanno qualcosa in comune. Per Tomb Raider che God of War – sul fronte esclusivamente Sony – due dei tre titoli furono pubblicati su Playstation 2 e solo il terzo su Playstation 3, l’operazione di rimasterizzazione in supporto Blu-Ray e supporto all’alta definizione non è una banale operazione commerciale fine a se stessa: chi non ha avuto occasione, non ha potuto giocarli in altre piattaforme, se li fosse semplicemente persi o lasciati sfuggire, potrà rimediare acquistando in un sol colpo e a prezzo budget, la trilogia nella sua interezza.

A differenza della trilogia del “Fantasma di Sparta” la Tomb Raider Trilogy coinvolge, vogliamo ribadirlo, un’icona indiscussa ed indiscutibile del Videogioco, capace di “sfondare schermi e monitor” e di approdare al cinema, sulle riviste di gossip e di moda: Lara Croft è stato un’autentico fenomeno culturale della seconda metà degli anni ’90 e poter aggiungere in collezione tre dei migliori giochi di cui è protagonista non è poco.

Lara Croft in alta definizione…di nuovo!

 

Sembra paradossale ma il titoletto non inganna: Lara Croft è già apparsa in alta definizione a partire dal 2006 e il merito è vantato dalla Xbox 360, che ha accolto i capitoli “Legend” e “Anniversary” nello stesso tempo in cui questi venivano pubblicati su Playstation 2. Le differenze, tra le versioni su console “vecchie” e la nuova console di Microsoft non erano macroscopiche ma evidenti: gestione delle ombre e dell’illuminazione, nonché l’utilizzo filtri anti-aliasing e di texture più grandi e definite facevano risultare i videogiochi più appetibili sulla Xbox (e sarebbe stato grave constatare il contrario, ndr).

Adesso il “gap” storico dei primi due titoli griffati Crystal Dynamics si è dissolto e anche la Playstation 3 può vantare della trilogia completa e in alta definizione. Al di là del mero aspetto visivo ritoccato verso vette di eccellenza, quello che impressiona di più è la completa rimasterizzazione audio di musica ed effetti sonori, adesso veramente d’impatto e che non temono nessuna concorrenza. Ovviamente tutto il discorso è da riferirsi ai capitoli “Legend” e “Anniversary”, poiché Underworld è semplicemente la riedizione del titolo pubblicato nel 2008, simultaneamente per Xbox 360 e Playstation 3, l’unico dei tre che non ha subito alcun ritocco.

Gameplay sempre attuale ma…

 

Ludicamente parlando, l’ultima trilogia di Tomb Raider vanta un sistema di controllo efficace, reattivo e in generale l’esperienza di gioco è piacevole. Per chi non lo sapesse, le avventure di Lara Croft offrono due fasi dominanti, cioè le fasi di esplorazione e combattimento con armi da fuoco e alcuni momenti di riflessione e risoluzione di enigmi, che ci impedirebbero di proseguire nel completamento dei livelli.

Tomb Raider Legend ha introdotto alcuni gadget tecnologici di supporto come un comodo rampino, un binocolo e un comunicatore auricolare che mette Lara in contatto con il suo staff di assistenti, preziosa fonte di aiuto e consigli nei momenti più ostici del gioco. In alcuni frangenti, infine, ci saranno delle scene di intermezzo in cui siamo chiamati a premere il tasto del joypad indicato sullo schermo, entro un limite di pochi secondi, la pena per la nostra lentezza sarà la prematura dipartita della nostra eroina: queste fasi di gioco sono note come “Quick Time Events”.

Se un discorso analogo a Legend può essere fatto per Underworld, in cui ci ritroveremo “a casa” con la gestione dei gadget e delle armi, lo stesso non può essere per il capitolo “Anniversary.

Questo, come suggerisce il nome, è un capitolo sviluppato nel 2007 per celebrare i dieci anni di Lara Croft nel campo dei videogiochi. Il gioco non è altro che un re-make, una riedizione del classico “Tomb Raider” arrivato in Italia il 22 novembre del 1996 per Sega-Saturn, Playstation, Pc e Mac sconvolgendo la vita a milioni di appassionati videogiocatori, critici e opinionisti. I livelli sono liberamente ispirati a quelli di dieci anni prima quindi sono stati opportunamente rivisti e resi all’altezza dell’ormai celebre motore grafico proprietario (che vedremo in azione anche in Deus-Ex: Human Revolution). A livello di gioco, però, Lara perderà i preziosi gadget e il comunicatore, dedicandosi in maniera più solitaria ad una più marcata fase d’esplorazione che definire “all’antica”, dunque, non è errato.

…la concorrenza è spietata

 

Pur offrendo un’esperienza di gioco avventurosa, divertente ed entusiasmante, il peso degli anni si fa sentire anche per la mitica signorina Croft. Non a caso lo scettro di “miglior gioco d’avventura” è passato di mano ad un certo Nathan Drake, protagonista della pluripremiata serie di Uncharted, prossima al terzo episodio.

Tra principi di persia, assassini storici e nuove promesse del panorama videoludico, i sonni della leggendaria archeologa senza macchia e senza paura non possono essere tranquilli. Vedremo se il già annunciato rilancio (in gergo “reboot”) di Tomb Raider sortirà gli effetti sperati e farà tornare Lara Croft alla corona di “regina delle avventure”. Difetti macroscopici, tali da compromettere l’esperienza di gioco, non ce ne sono: che giochiate a Legend, Anniversary o Underworld, le ore trascorreranno senza problemi. Riguardo a quest’ultimo bisogna ricordare che è afflitto da piccoli bug di natura tecnica: compenetrazione di poligoni o difficoltà a raccogliere ed attivare oggetti se non si è nella giusta posizione. Fastidiosi al punto da rovinare un po’ il coinvolgimento ma sono sporadici e quasi indolori.

Mancano i preziosi DLC per Underworld

 

La trilogia di Tomb Raider è una vera perla per tutti coloro che non conoscono il lavoro svolto da Crystal Dynamics, e non hanno il coraggio di giocare a Tomb Raider dopo le cocenti delusioni di “Chronicles” e “The Angel of Darkness”. Va consigliato anche a chi ha giocato solo uno dei tre titoli in questione e presenti in questa succosa trilogia: a quel prezzo e per la qualità complessiva all’interno della raccolta sono soldi indubbiamente ben spesi. La presenza di trofei per tutti e tre i giochi a disposizione sono un ulteriore incentivo all’acquisto, sia per gli affamati “cacciatori”, sia per i veterani della serie che oltre a poter rigiocare le avventure di Miss Croft possono portare a casa qualche piccola onorificenza.

La nota estremamente dolente è la completa assenza delle missioni aggiuntive che hanno completato l’esperienza offerta da Underworld: “Sotto le ceneri” e “L’ombra di Lara”. Questi sono ancora una preziosa esclusiva per la versione Xbox 360 del gioco, ma ci chiediamo il perché, ad anni di distanza e soprattutto per una grande occasione come la “Trilogy”, questi contenuti non siano stati inseriti, potevano essere un incentivo in più per l’acquisto. Peccato.

In definitiva

 

Lara Croft e Tomb Raider sono, nel bene e nel male, sulla cresta dell’onda da tre lustri e non ci sono segni che il matrimonio tra i videogiochi e l’archeologa possa finire presto. La Tomb Raider Trilogy è la raccolta di giochi più affascinante che si possa scegliere e giocare tra tutte quelle in commercio fino ad oggi.

Per l’icona e l’importanza della protagonista, per la qualità complessiva di tutti e tre i giochi presenti e per le ore di divertimento garantite è semplicemente un grandissimo affare. Rapporto qualità-prezzo eccezionale, ma tenete in seria considerazione il nostro consiglio: da comprare solo se avete giocato un gioco su tre di quelli presenti.

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