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Nebula Within

Nebula Within è uno sparatutto “twin-stick”, cioè controllabile tramite le due levette analogiche di un controller di gioco (i due stick gemelli, per l’appunto). E’ l’opera di un paio di talentuosi sviluppatori che rispondono al nome di Nicholas Oueijan e Alaric Quin. Il gioco è disponibile su Steam ed è compatibile tanto con le piattaforme Windows quanto con quelle iOS.

E’ pubblicato sotto etichetta Strafe Studios (studio di sviluppo indie fondato dallo stesso Oueijan) e disponibile su Steam dal 20 ottobre 2020. Nebula Within è entrato in contatto con La Decima Arte tramite il gruppo curatore di Steam omonimo. Un contatto inaspettato e molto gradito: il primo videogioco ad essere concesso per una recensione, tramite un canale mai sondato prima da parte mia. Ma cosa è Nebula Within, al di là del “mero” sparatutto?

Un viaggio nella Nebulosa Interiore

Nebula Within, letteralmente, possiamo tradurlo come Nebulosa Interiore. Per definizione, una nebulosa è un agglomerato interstellare di polvere, idrogeno e plasma. Metaforicamente, tutti noi siamo fatti di un agglomerato di emozioni, primordiali ed in evoluzione costante.

Sulle persone più sensibili, queste emozioni esercitano una pressione soverchiante. Altri, invece, riescono a sorvolare sulle pressioni date dalle emozioni. In ogni caso, questo videogioco vuole farci esplorare il nostro “io”, quello che sta sotto la pelle, che prescinde da carne e ossa e ascende alla pura spiritualità.

Vecchia via, nuove sensazioni

Nebula Within si affida ad un’impostazione che ricorda il tipico Asteroids o – guardando qualcosa di più vicino nel tempo – Geometry Wars. Noi giocatori controlliamo una specie di astronave e ci facciamo largo in questa nebulosa piena di oggetti interstellari.

Questi oggetti assumono forme geometriche e colorate, spesso sono descritte. Mentre giochiamo, dei testi non intrusivi né fastidiosi ci spiegano cosa stiamo affrontando. Quello che ne viene fuori è un percorso, molto personale ed intimo, alla scoperta delle emozioni, delle sensazioni, di possibili percorsi di ragionamento che possano sfociare in una maggiora consapevolezza di sé.

Soprattutto le sensazioni e le emozioni negative, tramite Nebula Within, si cerca di vederle sotto una luce diversa, positiva. Il gioco ci prende per mano nel tentativo di unire la frenesia tipica di un twin-stick shooter alla riflessione portata dalla meditazione. Nebula Within, inoltre, si offre di poter essere giocato adattandosi alla nostra abilità di abbattere le minacce, oppure di perpetuare un rilassante cammino che possa distrarci il meno possibile.

Grafica essenziale, sonoro fondamentale, esperienza singolare

Nebula Within è semplice, essenziale, colorato sapientemente. Non mi è risultato visivamente fastidioso o dannoso, come può essere una delle migliori/peggiori partite di Geometry Wars. Come ogni sparatutto twin-stick che si rispetti, non perde tempo a divenire un “bullet hell”, un inferno di proiettili.

La parte migliore, tra gli aspetti tecnici, la fa il sonoro, affidato ad una sola persona, certamente in grande sintonia con questo progetto indipendente, a basso costo e dal grandissimo potenziale.

E’ possibile affrontare l’esperienza insieme ad altri giocatori, collegati allo stesso schermo, fino ad un massimo di otto persone collegate simultaneamente.

Personalmente, tuttavia, devo ammettere che il gioco si presta meglio ad una fruizione personale, proprio come quel genere di meditazione solitaria, che spinge alla scoperta di sé e alla rivalutazione di quello che ci mette alla prova ogni giorno della nostra vita.

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