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Immortals: Fenyx Rising

Immortals: Fenyx Rising è videogioco d’azione e di avventura in terza persona, sviluppato da Ubisoft Quebec. Nato per caso, durante la lavorazione di Assassin’s Creed: Odyssey, risulta essere una nuova proprietà intellettuale che può ricordare tanti illustri predecessori. Molti lo hanno tacciato di plagio di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, ma più gioco a questo titolo, più mi rendo conto che tra i due titoli corre davvero poca somiglianza. Solo un’analisi superficiale e frettolosa conduce a questo errore.

NON CLONA ZELDA

Le zone dell’isola sono influenzate dalla divinità che vi abita

Il gioco vanta un comparto artistico eccezionale, con un’intenzionale saturazione dei colori che ricorda lo stile dell’ultimo The Legend of Zelda. Ma basta giocarci un po’ per capire che la direzione è totalmente diversa. Fenyx deve compiere erculee fatiche, superare prove, portare a termine missioni ed incarichi. Esplorando troverà anche passaggi per il Tartaro, da chiudere per scongiurare la rovina del creato.

Il viaggio per ascendere da semplice scudiero ad eroe mitologico è instancabile, entusiasmante, sempre spettacolare. Non mi vengono difetti mortali da imputare a questo gioco. E’ vero: non brilla per l’originalità di gameplay, che ricalca in pieno lo stile di Assassin’s Creed: Odyssey. Si ispira a The Legend of Zelda: Skyward Sword, sicuramente. E tanti altri videogiochi ancora avrà preso a modello, ma non certo l’ultimo videogioco di ruolo di Nintendo, chiacchierato, acclamato e arrivato su Switch nel 2017.

DREAM TEAM PER UN GIOCO DA SOGNO

Tanto semplice tecnicamente, quanto splendido da guardare

Grazie all’accompagnamento musicale di un maestro come Gareth Coker (Ori and the Blind Forest) e alla direzione del “papà” di Ezio Auditore da Firenze (Jeffrey Yohalem), si arriva facilmente alla conclusione che Immortals: Fenyx Rising è un riuscitissimo esperimento. Non sarebbe diversamente, visto che la colonna sonora originale meriterebbe un approfondimento a parte. La storia, poi, tra serio e faceto, tra commedia e tragedia, senza mai scadere nel melodramma strappalacrime, è semplicemente azzeccata. Storia, lo ricordo, che già si evolve e si espande grazie ad un ricco season pass, che ne arriva a cambiare anche il gameplay. Ma questa, come si dice, è un’altra storia.

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