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Resident Evil 4

Resident Evil 4 è un videogioco horror, d’azione e avventura in terza persona. È sviluppato da Capcom ed è disponibile su Xbox, PC e PlayStation. Dopo Resident Evil, Resident Evil 2 e Resident Evil 3, si tratta del remake ufficiale del quarto capitolo canonico. Quello pubblicato a gennaio 2005 su Gamecube e poi portato su PS2, Windows, dispositivi mobile e console di generazioni seguenti alla sesta.

Ei fu, siccome rivoluzionario

Resident Evil 4 lo ricordo come il capitolo del cambio di passo della serie, che Capcom fece coraggiosamente per diversi motivi. Il primo motivo era quello di sviluppare per Gamecube in esclusiva temporale. Penso che, dopo il successo commerciale del remake del primo capitolo, sviluppare un capitolo originale per il cubetto di Nintendo fosse quasi naturale.

Poi vennero i porting per altre console, soprattutto quella più diffusa a livello globale: PlayStation 2. Il successo di pubblico e di critica lo ricordo davvero clamoroso. Più di una generazione di videogiocatori è rimasta stregata dalla nuova alchimia introdotta da Capcom nel 2005.

Bando alle telecamere fisse di stampo “Alone in the Dark”, che facevano troppo anni ’90. Ecco un’inedita visuale in terza persona, con quella telecamera molto vicina alle spalle del protagonista, che non faceva scadere l’impatto visivo a mero “clone di Tomb Raider” o qualsivoglia titolo in terza persona. Gears of War e tutti gli sparatutto in terza persona con coperture erano ancora lontani dagli scaffali.

Chiudevano il cerchio delle novità: un nuovo tipo di virus, cioè le Plagas. Una nuova ambientazione, anche varia (prima campagna e poi castello). Armi di diversa fattura e funzione, potenziabili.

Rivivere un incubo tutto nuovo

Il remake di Resident Evil 4 sfrutta RE Engine di ultima generazione. È lo stesso RE Engine che pulsa sotto i poligoni dei remake di Resident Evil 2 e Resident Evil 3. Il medesimo motore di gioco che è stato creato da Capcom per dare vita a Resident Evil 7 e Resident Evil: Village.

Resident Evil 4 è la quintessenza del remake. Battezzato così, senza dicitura “remake” per discutibili esigenze di marketing e (secondo il mio modesto parere) per soppiantare l’originale nella storia e nella memoria.

Al di là della telecamera posizionata alle spalle del personaggio sotto il nostro controllo, tutto quello che ricordavamo di Resident Evil 4 è stato rifatto, riscritto, reinventato. Più “remake” di così ci sarebbe solo da chiamarlo con un titolo tutto nuovo.

Intendiamoci: anche i remake del secondo e del terzo capitolo hanno subito lo stesso trattamento. Ma è con quest’ultimo capitolo che noto maggiormente gli sforzi creativi per rivoluzionare sé stesso, quando diciotto anni fa si rivoluzionava l’intero genere dei survival horror.

Trama riscritta, personaggi caratterizzati diversamente, design dei livelli ridisegnato e al passo con i tempi, gestione armi ed inventario inediti rispetto al passato. Tutto concorre a voler fare conoscere il nuovo Resident Evil alle nuove generazioni. I veterani delle Plagas devono farsene una ragione: c’è ben poco della magia del passato.

Cuor di Leon

Leon Kennedy è uno dei più amati protagonisti delle avventure narrate nella saga di Resident Evil. Ha fatto la sua prima apparizione in Resident Evil 2, è tornato nel quarto capitolo e poi lo abbiamo rivisto in Resident Evil 6. È il protagonista di diversi lungometraggi griffati Capcom e, a buon diritto, uno dei beniamini dei fan della saga di Capcom.

La storia narrata in questo Resident Evil 4 riprende anche quella di Leon. Lo avevamo visto sopravvissuto alla fine del suo primo giorno di lavoro a Raccoon City. Nel prologo di questo nuovo capitolo, ci spiega che è stato assoldato dal governo americano, addestrato ad ogni eventualità e inviato in gran segreto a recuperare la figlia del Presidente degli Stati Uniti d’America. È stata rapita da un’inquietante organizzazione sulla quale Leon è chiamato anche ad indagare.

Tutta questa premessa narrativa è un buon espediente per spiegare come e perché ritroviamo l’ingenua recluta dell’RCPD senza divisa e in grado di maneggiare armi di ogni tipo.

Tecnicamente impressionante

Resident Evil 4 è un titolo impressionante sotto il punto di vista visivo e sonoro. Soffre la proverbiale coperta corta del dover costringersi in quel catorcio pensionabile che risponde al nome di PlayStation 4, ma è encomiabile lo sforzo produttivo degli sviluppatori di Capcom.

Sul fronte prettamente giocoso non ho trovato praticamente nulla fuori posto. L’unico neo, a mio personalissimo avviso, risiede nel crescendo di sparatorie ed esplosioni che Resident Evil 4 porta in dote.

In mia modesta opinione: un survival horror dovrebbe farti sentire sempre insicuro ed in pericolo. Qui, questa “bellissima” sensazione la si avverte solo nella prima ora di gioco. Quando salgono in cattedra armi aggiuntive, potenziamenti, granate e nugoli di nemici da far saltare in aria in modi più o meno ortodossi, si spezza la magia.

In questo senso, apprezzo molto di più le alternative offerte da Dead Space, Resident Evil 7, The Evil Within, Alien Isolation e (da me super-apprezzato) Resident Evil 2. Le alternative, insomma, non sono poche. Resident Evil 4 del 2023 può essere tranquillamente recuperato a prezzo budget.

A meno che i giochi horror non siano la tua unica ragione di vita videoludica. Solo in quel caso, direi che Resident Evil 4 vale fino all’ultimo centesimo speso per giocarci.

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