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Bit.Trip Beat

Dove Pong e Guitar Hero si incontrano il risultato è spaziale!

Prendiamo un gioco mitico, remoto e giocato in tutte le salse come Pong e aggiungiamo quelle giuste dosi di Arkanoid – anch’esso un titolo dei primordi del Videogioco. Il risultato è Bit.Trip Beat, geniale gioco d’azione, musica e ritmo.

Parto di Gaijin Games, un pugno di appassionati che pensano al videogioco come un mezzo di espressione artistica. Approdato dapprima sul Wiiware di Nintendo, ha poi invaso la piattaforma Steam con la sua semplicità e il suo carisma: aggettivi che persino mega-produzioni di milioni di euro faticano, sempre più spesso, ad esprimere.

Dalla vita viene il ritmo, e dal ritmo viene la vita

La citazione è opera degli sviluppatori di Bit.Trip Beat, che contestualizzano così l’ariosa “trama” che giustifica le nuove avventure del prode “CommanderVideo”,  pixelloso e simpatico protagonista di tutti i giochi della serie “Bit Trip”.

Le partite sono ambientate nello spazio profondo, in cui siamo chiamati a farci largo tra insidiosi “asteroidi” da respingere con la famosa “bacchetta” di Pong. Il tutto, sorprendentemente, si fa a ritmo di musica, quel “beat” che dapprima suona come una simpatica musichetta ma dopo le sessioni di gioco più lunghe si trasforma in un autentico tormentone che ci accompagna anche quando non stiamo giocando.

L’impatto visivo è un omaggio monumentale alla gloriosa epoca dei giochi a 8 bit. Quando una manciata di quadrati colorati, ben messi insieme, erano fonte di divertimento, emozioni e lunghe notti trascorse d’avanti al monitor del Pc. Chi si aspetta un titolo con grafica pari o superiore a Modern Warfare 2 o Uncharted 2 non troverà qui quello che cerca. Qui la grafica è ridotta ai minimi termini, ma è dannatamente funzionale ed estremamente colorata: perfetta per ogni tipo di utenza.

Se non giochi non fai beat

L’anima di Bit.Trip Beat è la perfetta fusione tra quello che si vede sul monitor e quello che giunge alle orecchie di chi gioca. Un mix riuscitissimo di immagini colorate, pixellose e psichedeliche al quale si affianca della musica molto orecchiabile, d’impatto, indimenticabile.

Il dettaglio che ci ha colpito di più in fase di prova è che se non si gioca secondo le regole, se non si respingono i “blocchi” che si precipitano verso la nostra bacchetta, la musica non suona più le sue note. A rendere il gioco ancora più stimolante è che all’inizio dei livelli gli effetti sonori sono antiquati, autentici “bip” che accompagnavano le giornate dei nostri genitori o dei nostri cugini più grandi. Dopo un po’, però, il gioco premia la nostra bravura nel respingere le minacce con un cambio di grafica e conseguente qualità superiore del comparto sonoro.

Il risultato strappa sorrisi durante le prime partite, dopo ore di gioco – perché non ce ne accorgeremo, ma ne passeranno tante – la fatica di Gaijin Games ci rapisce completamente. Non passerà molto tempo prima di dire o pensare “un’altra e poi smetto”, alla ricerca del record personale o del record mondiale. Proprio così, perché Bit.Trip Beat, appoggiandosi a Steam, pubblica i risultati di tutta la comunità di giocatori che lo hanno installato e giocato: ulteriore stimolo a riprendere il gioco quando possibile.

Un gioco da ragazzi

Bit.Trip Beat prevede l’utilizzo del mouse come periferica ideale per giocare. E’ garantita, in ogni caso, la possibilità di giocare con il gamepad oppure con la tastiera, con ovvie ripercussioni sulla precisione e la velocità di movimento della bacchetta.

Riguardo all’utilizzo della tastiera, segnaliamo la piacevole sensazione di avere tra le mani uno strumento musicale, piuttosto che uno strumento di lavoro: tutto merito del riuscito mix audiovisivo di cui abbiamo scritto più su. Per giocare non occorre perdere troppo tempo, lo scopo è ovvio e intuitivo fin dal primo secondo di gioco e più blocchi consecutivi respingiamo, più il punteggio finale lieviterà.

A rendere l’esperienza sempre più ostica è la natura degli stessi blocchi che ci insidiano: prima assumono una traiettoria lineare e molto prevedibile, ma con il proseguire del gioco mettono a dura prova i nostri riflessi precipitando “a spirale” o ad effetto.

Senza difetti o quasi

Nel corso della nostra prova non abbiamo trovato veri e propri difetti di programmazione che possano compromettere l’esperienza di gioco. Se può essere considerato un difetto, possiamo dire che per la facilità di utilizzo e le scelte grafiche e sonore, potrebbe diventare una “droga” irrinunciabile o fonte di competizioni tra amici.

Altro piccolo neo da evidenziare è che alla lunga, ovvero dopo circa due ore ininterrotte di gioco, abbiamo sentito il bisogno di “staccare la spina” per fare riposare gli occhi, a causa dei pixel coloratissimi e lampeggianti che ci accompagnano nelle fasi finali dei soli tre livelli a disposizione. Un po’ d’attenzione, dunque, non guasta mai, perché Bit.Trip Beat è eccezionale e rapisce subito e completamente.

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