Legend of Keepers
Arrivato lo scorso 29 aprile su Pc, via Steam, Epic Games Store e GOG, Legend of Keepers mi ha subito attratto per il suo stile. Affidandosi ad una pixel art di un certo livello e avvalendosi di un accompagnamento sonoro, sia musiche che effetti, di buonissima qualità, mi ha subito incuriosito. Avere l’opportunità di ricevere il codice per poterlo recensire è stato davvero un onore, perché insieme a Loop Hero, mi sembra sia uno di quei pochi giochi che mi ricorderò negli anni a venire.
Nella parte dei cattivi

Legend of Keeper mi ricorda da subito Dungeon Keeper di Peter Molyneux, ma anche Dungeons di Realmforge Studios ed Overlord di Codemasters. Ma a differenza di tutti quelli citati, è che Legend of Keepers ammicca a elementi roguelite e si svolge a turni.
Sostanzialmente il gioco si divide in fase gestionale e fase di difesa del dungeon. In qualità di Dungeon Master della Dungeons Company, ci viene affidato il compito di difendere il tesoro della compagnia a costo della vita, meglio se quella dei nostri subordinati. Orchi, scheletri, negromanti, fantasmi, goblin e demoni assortiti saranno pronti a farsi massacrare da orde di avventurieri che vogliono mettere le mani sui nostri averi.
La gestione del dungeon passa da una schermata che ci mostra lo scorrere del tempo in settimane. Ogni settimana siamo chiamati ad effettuare una scelta tra eventi che si susseguono casualmente. Tra questi ricordo la possibilità di addestrare i gregari oppure quella di potenziare il nostro alter-ego: il dungeon master che può essere un minotauro, un ingegnere orco o una creatura incantata.
La difesa del dungeons, invece, mi ricorda moltissimo Darkest Dungeon ma a parti inverse. Io sono dalla parte dei cattivi, questa volta e devo impedire che i buoni arrivino ad agguantare il tesoro. Per farlo oppongo mostri, trappole e incantesimi. Se tutto questo non dovesse bastare, dovrei impersonare il dungeon master e combattere di persona.
Roguelite quanto basta

Nell’infausta probabilità che riescano ad uccidere anche me, questi eroi ruberebbero i tesori della Dungeons Company. Il mio personaggio perderebbe oro accumulato, gregari e trappole, ma non l’esperienza accumulata durante le settimane di servizio. Questi punti esperienza si accumulano, fanno passare di livello come in un videogioco di ruolo e vanno arrivare a talenti che potenziano passivamente le abilità del dungeon master.
Legend of Keepers non si prende troppo sul serio, non finisce per risultare banale: sta in perfetto equilibrio, fra serio e faceto. Offre cinque capitoli canonici per ogni dungeon master. Inoltre dona le modalità “infinita” e “personalizzata”. Quest’ultima varia quella infinita, che non ha limiti di settimane e che può essere modificata in ogni aspetto che possa semplificare o rendere più difficile (e più remunerativa) la vita del nostro alter-ego.
È facilissimo da giocare e può causare perdite del sonno e della vita sociale. Al di là di ogni esagerazione: è veramente ben fatto in ogni suo aspetto e, soprattutto, diverte come pochissimi prima di lui. L’unico difetto che voglio evidenziare è relativo a piccole sbavature, a livello di traduzione dall’inglese all’italiano, ma nulla che metta a repentaglio l’esperienza.
Legend of Keepers è il piccolo, grande, capolavoro di Goblinz Studio. Certamente uno di quei giochi indipendenti che mi fa dimenticare le produzioni più grandi, pubblicizzate, più blasonate.
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