Wanted: Dead
Wanted: Dead è un videogioco d’azione e sparatutto in terza persona, sviluppato da Soleil Ltd. e pubblicato da 110 Industries SA. È disponibile per PC, PlayStation e Xbox dal 14 febbraio 2023 e si ispira ai videogiochi d’azione di sesta generazione (Dreamcast, PS2, GameCube e Xbox original).
Un po’ sparatutto in terza persona, un po’ picchiaduro di scorrimento: questo strano ibrido prova a ritagliarsi un posto nel cuore degli appassionati.
Ritorno al passato

Wanted: Dead vuole essere una lettera d’amore ai videogiochi d’azione di inizi del Ventunesimo secolo, quella “Golden Age” ormai mitologica e formata da Dreamcast, PlayStation 2, Xbox e GameCube.
Il pretesto per dar fuoco alle polveri è presto spiegato: una mega-corporazione trama per gettare il mondo in una distopia peggiore di quella che sta vivendo. Solo la squadra Zombie è autorizzata, dai governi mondiali, a sporcarsi le mani ed indagare sulle operazioni illegali.
A capo della squadra Zombie è il nostro alter-ego: Hannah Stone, condannata in via definitiva ma rimessa in libertà solo perché la migliore nel suo mestiere di agente speciale. Al suo fianco avrà una squadra di veterani, specializzati in assalto, esplosivi e supporto.
Tutte le (dis)avventure della squadra Zombie sono ambientate nella metropoli di Hong Kong, in un retro-futuro tanto in voga tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90.
La cara, vecchia, old-school

Wanted: Dead alterna scene di intermezzo degne di un film d’azione anni ’80/’90 a fasi di gioco “old school”. La sensazione è quella di avere tra le mani un remake di qualche grande classico dei giochi d’azione di primi anni 2000, per qualcuno può essere la spiacevole sensazione di affrontare un gioco “vecchio”.
Personalmente, trovo che la scelta di fare uno sparatutto “vecchia scuola” non sia affatto da bocciare. Ho apprezzato Doom nel 2016, ho apprezzato High on Life di recente e va da sé che non posso non apprezzare le scelte amarcord adottate per realizzare Wanted: Dead.
Pur non facendo gridare al miracolo tecnico (il gioco è concepito anche per PS4 e Xbox One), Wanted: Dead su PC offre la possibilità di raggiungere risoluzioni 21:9, aggiungere super-campionamento quale DLSS e FSR, attivare HDR sui monitor che lo supportano, gestire il limite del framerate.
Insomma, Wanted: Dead è realizzato a regola d’arte e solo i gusti personali potrebbero fare storcere il naso. A me non è dispiaciuto quello che ho visto. Le perplessità vengono da altri aspetti.
Di tutto un po’

Joypad alla mano, Wanted: Dead offre un’esperienza molto fluida e livelli concepiti per essere affrontati come un classico sparatutto in terza persona con coperture. Mentre giocavo mi sono venuti in mente i sistemi di gioco di Binary Domain, Red Dead Revolver, Gears of War (giusto per citarne alcuni).
In alternativa alle fasi di sparatutto, possiamo affrontare livelli e minacce come un titolo d’azione di cappa e spada. In queste fasi, Wanted: Dead si trasforma in un picchiaduro a scorrimento tridimensionale, di quelli che avrebbero fatto felici milioni di appassionati a cavallo degli anni ’90.
In questo senso, Wanted: Dead riesce a ritagliarsi un posto in una nicchia che è praticamente tutta sua. Non è uno sparatutto fatto e finito, non è un hack ‘n’ slash fatto e finito, ma offre di tutto un po’.
Questa sua ibridazione è il più grande pregio ma anche il più grande difetto di Wanted: Dead. Perché non riesce ad esprimere il pieno potenziale né come Tps né come hack ‘n’ slash.
Quando ho deciso di affrontarlo come sparatutto non godeva della stessa profondità dei titoli citati prima. Quando ho puntato sulla katana d’ordinanza del Tenente Stone, non ho trovato la perizia e la profondità di un Ninja Gaiden o un Devil May Cry.
Il punto più dolente è proprio questo: per me il gioco di Soleil non riesce ad amalgamare bene i due aspetti della sua essenza.
Ne ferisce più la spada

Wanted: Dead prova a risollevare le sorti della sua offerta introducendo punti abilità, che si accumulano sopravvivendo agli scontri con i nemici. I rami di abilità sono tre: offesa, difesa e supporto. Le abilità di questi migliorano le capacità attive e passive del Tenente Stone, ma non la rendono ineluttabile.
Probabilmente per scelta ponderata dei creatori del gioco (che ho apprezzato moltissimo) abbassare la guardia perché troppo fiduciosi sui propri mezzi è l’autostrada verso il game over anticipato.
Il nostro personaggio acquisisce combo più lunghe, resistenze, efficacia ma anche al massimo delle sue abilità, non diventa un tritacarne irrefrenabile. Questo aspetto può deludere i sedicenti esperti di videogiochi “difficili”, che non ammettono la sconfitta dettata da un grado di sfida effettivamente più alto.

Molti potrebbero definire Wanted: Dead “ingiusto” o “sbilanciato”, con superlativi annessi. Io dico che il gioco di Soleil è piacevolmente vecchia scuola e se non si è capaci di portarlo a termine, semplicemente, non si è all’altezza. In questi casi bisognerebbe dedicarsi a prodotti più soddisfacenti e meno frustranti: non è una vergogna né un crimine.
Wanted: Dead non è la prima scelta nel novero dei videogiochi d’azione in terza persona. Ma al giusto prezzo e al momento giusto, lontano da produzioni più blasonate o meno impegnative, potrebbe candidarsi a piacevolissimo outsider.
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