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The Last Spell

The Last Spell è un videogioco di ruolo, di tattica e di gestione con visuale isometrica. Ha elementi spiccatamente roguelite ed è rigorosamente a turni. È sviluppato da Ishtar Games sotto bandiere The Arcade Crew e Gamera Games ed è disponibile su Steam, Switch e PlayStation dal 9 marzo 2023.

Sopravvissuti all’Apocalisse

La trama che introduce nel mondo fantasy di The Last Spell non mi è sembrata il classico cliché Fantasy a cui, personalmente, sono abituato. L’umanità ha scatenato un Cataclisma di proporzioni bibliche, a causa delle infinite guerre tra regni.

I maghi, per porre fine a tutte le guerre del mondo, ormai dilaniato da decenni di conflitti, hanno fatto ricorso a devastanti incantesimi che hanno spazzato via intere civiltà.

Le conseguenze di questo “inverno nucleare fantasy” si avvertiranno solo qualche tempo dopo. I miasmi magici residui hanno fatto rialzare dalle proprie tombe miliardi di individui, ormai ridotti a mere mostruosità assetate di sangue.

Per non soccombere ad una triste estinzione, i pochi sopravvissuti hanno fatto quadrato intorno ai ruderi delle città e hanno messo a lavoro gli ultimi maghi rimasti. La missione finale è quella di permettere al Conclave di lanciare un ultimo incantesimo, il più potente di tutti: quello che rimuoverà per sempre la magia dal mondo.

L’ultimo incantesimo

Come accennato più su: l’ultimo incantesimo, che dà anche il titolo al gioco, è quello che noi giocatori dobbiamo permettere di ultimare. Per farlo, ci viene affidato il compito di gestire le esigue risorse rimaste, addestrare i pochi coraggiosi che vogliono combattere l’ineluttabile, dar tempo ai maghi per finire quello che hanno iniziato.

The Last Spell si può dividere in tre fasi. La prima è quella di difesa contro le orde mostruose, attratte come falene dal bagliore scatenato dai maghi al centro del villaggio in macerie. La seconda è la fase di gestione delle risorse ricavate dalla battaglia della notte precedente. La terza ed ultima è la fase riguarda il posizionamento dei nostro difensori, ben sapendo da dove arriverà il prossimo attacco dell’orda.

Le tre fasi di gioco si avvicendano senza pressione alcuna, offrono tutto il tempo di ponderare le scelte strategiche e tattiche. Sopravvivere alle ondate di mostri, significa raccogliere bottino, migliorare equipaggiamenti e capacità dei personaggi, edificare strutture e ottenere bonus di produzione o in combattimento.

Un altro turno e poi smetto

Tutto mi risulta ponderato e nulla mi sembra lasciato al caso. Giocare a The Last Spell significa mettere in seria discussione il proprio tempo libero. La grafica in pixel art è curata fin nei minimi dettagli, le animazioni sono ben rese e l’accompagnamento sonoro è fuori discussione.

Tecnicamente parlando non sono incappato in alcun bug invalidante. A dirla tutta non ho visto l’ombra di un bug, nemmeno grafico. Il gioco è realizzato a regola d’arte e senza sbavatura alcuna.

Indubbiamente non manca il lavoro di cesello delle abilità e del bilanciamento, che arriva tramite aggiornamento. Ma la versione provata da me, quella del day one, mi è sembrata già solida e inappuntabile.

Virtualmente infinito

The Last Spell è il classico videogioco che non mi aspettavo di conoscere, di quelli che avrei provato solo per curiosità. Salvo poi ritrovarmi a fare le 5 del mattino, rapito dai ritmi e dal fascino di quello che offre.

Storia, eventi, colpi di scena, gestione delle risorse, gestione della squadra, amministrazione della base, battaglie a turni, rigiocabilità: tutto mi tiene incollato allo schermo, quanto la motivazione che spinge a voler salvare gli ultimi scampoli di umanità, tramite il tanto desiderato “ultimo incantesimo”.

Analogamente a Loop Hero, che mi ha stregato giusto un anno fa di questi tempi, anche The Last Spell si ritaglia un posto come produzione tra le più interessanti del mio 2023. Un serio candidato alla mia “Top List” di fine anno.

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