Lords of the Fallen è un videogioco di ruolo d’azione in terza persona, dark fantasy e sviluppato da Hexworks sotto bandiera CI Games. È stato pubblicato il 13 ottobre 2023 su Xbox, PlayStation e PC e porta con sé lo stesso nome di quel Lords of the Fallen che nel 2014 ha provato a dire la sua nel sottogenere dei soulslike.

I Crociati Oscuri

Lords of the Fallen torna indietro nel tempo, rispetto agli avvenimenti narrati nel 2014. Non c’è più un personaggio unico di nome Harkyn, che si oppone da solo ai Signori del Caduto.

Il primo impatto con il nuovo Lords of the Fallen suggerisce subito una novità: ecco i Crociati Oscuri, una forza paramilitare che si oppone strenuamente alle infinite schiere di demoni Rhogar e al suo condottiero Adyr. Possiamo scegliere fra diverse classi (combattenti, ibride e magiche) e personalizzare l’aspetto del nostro alter-ego.

Il profumo di From Software

Come ogni soulslike che si rispetti: la scelta della classe iniziale è realmente impattante solo all’inizio del gioco. Andando avanti, possiamo gestire il gettito dei “punti esperienza” e dei “punti abilità” per plasmare il personaggio come meglio crediamo.

Possiamo prendere un cavaliere e renderlo un potente mago (ci vorrà tempo e grinding come da buona tradizione From Software) oppure renderlo eccellente nelle abilità da mischia. A noi la scelta. Questo aspetto, per me, è molto gradito.

La varietà di combinazioni e di stili di gioco che possiamo adottare è davvero rara e apprezzata: ogni partita potrebbe essere totalmente diversa dalla precedente. Troviamo, infatti, un gran numero di armi, oggetti, armature, consumabili.

Luci ed Ombre

Lords of the Fallen si avvale di Unreal Engine di ultima generazione. Gli sforzi tecnici degli sviluppatori sono, per me, notevoli. Il titolo è molto scalabile tecnicamente, ma solo ai livelli di qualità più alta possiamo godere di riflessi e luci in Ray Tracing ed effetti speciali più avanzati.

Qualcosina di meglio si poteva fare per il famigerato “ambient occlusion”, che è il filtro grafico la cui presenza abbatte la fastidiosa sensazione che i personaggi e gli oggetti “fluttuino” invece di camminare.

Questo perché le ombre generate dai piedi dei personaggi non vengono prese in considerazione per non sovraccaricare ulteriormente le schede grafiche di console e computer.

Va detto che questo effetto, molto realistico, è presente per le ombre dell’ambientazione, ma quelle da calcolare in tempo reale (quelle dei personaggi) non ci sono.

Ancor più bello da ascoltare

Unreal Engine 5, al di là delle scelte stilistiche e i sacrifici sull’altare dell’hardware, si difende piuttosto bene. Le animazioni dei personaggi sono, di partenza, accettabili ma alcune sono veramente belle e convincenti. La concatenazione dei colpi, le animazioni che accompagnato ogni colpo, sono efficaci.

Quello che più di ogni altro aspetto mi ha colpito, di Lords of the Fallen, è il comparto sonoro. La colonna sonora d’accompagnamento è semplicemente azzeccata, gradevolissima da ascoltare anche lontano dal gioco e sicuramente d’atmosfera.

Le mie gesta, seguite da un’orchestra sinfonica ungherese sapientemente diretta, diventano semplicemente memorabili e questo non può che essere un valore aggiunto. Nulla da ridire sugli effetti sonori, realizzati a regola d’arte.

Axiom ed Umbral

Altro aspetto nuovo che porta in dote Lords of the Fallen è la gestione della Lanterna Umbral. Questa conferisce un’innaturale impossibilità a morire al suo portatore. Inoltre si può utilizzare per sbirciare il mondo dei morti che “vive” parallelamente al nostro, oppure definitivamente visitarlo.

Possiamo attivare il teletrasporto verso Umbral quando vogliamo, ma possiamo tornare al mondo dei vivi, Axiom, solo attraverso punti determinati che appaiono casualmente. Oppure attraverso le Vestigia dove possiamo riposare: i corrispettivi dei falò di Dark Souls.

Accedere ad Umbral non è solo un capriccio. Il gioco propone enigmi ambientali e nuove opportunità esplorative. A costo di una difficoltà sempre crescente e il rischio di farci perdere i preziosi punti esperienza accumulati.

Non sarebbe un soulslike che si rispetti, se non fosse per la difficoltà tarata verso l’alto e la presenza di combattimenti contro boss di fine area che metteranno a dura prova riflessi e potenziamenti.

Quando questi non basteranno, se uccisi, non torniamo subito all’ultima Vestigia attivata ma resuscitiamo in Umbral e possiamo continuare a combattere per un ultimo, disperato, tentativo di non lasciarci la pelle.

Non è il solito soulslike

Videogioco a questo sottogenere dai tempi di Demon’s Souls del 2009. Ho adorato questo e il primo Dark Souls. Ho giocato tutti i seguiti, non apprezzandoli particolarmente. Ho gradito di più Bloodborne e soprattutto Sekiro: Shadows Die Twice.

Lontano dai lidi From Software, ho apprezzato Lords of the Fallen 2014, The Surge, Steelrising, The Last Hero of Nostalgaia.

Per me, Lords of the Fallen è la più bella ed originale alternativa al primo Dark Souls. È uno dei soulslike migliori tra tutti quelli che ho provato, che non sono firmati dai “maestri”.

2 risposte a “Lords of the Fallen: Miglior Ritorno al Dark Fantasy del 2023”

  1. […] Lords of the Fallen, Lies of P, Steelrising, No Rest for the Wicked, Hades 2 e miriadi di altri non fanno altro che confermare il mio pensiero. Non ci resta che goderci il frutto di questi consensi. […]

  2. […] Lords of the Fallen < Clicca per saperne di più […]

Scrivi una risposta a Elden Ring – La Decima Arte Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In voga