Pubblicato il 20 dicembre 2019 da Aurenar1 commento Speciali

I giochi più belli del decennio, secondo me – a.D. 2012

Eccoci arrivati al quarto appuntamento della serie i più bei giochi del decennio, secondo me. Una sequenza di articoli speciali che immortala quei videogiochi che mi hanno colpito di più tra il 2009 e il 2019. Prima di continuare la lettura avviso, per la quarta volta (e lo farò fino alla fine) che questa non è una classifica e non vuole essere altro che un’opinione personalissima. In quanto tale sarà sempre opinabile e poi i miei gusti fanno anche un po’ schifo, quindi buona lettura!

Il 2012 è un po’ la fine del mondo, almeno quello videoludico, per come lo conosciamo. Siamo in pieno tramonto di generazione PS3 e Xbox 360. L’anno seguente, a novembre, sarebbero arrivate PS4 e Xbox One ma le nostre vecchie carrette datate 2006 hanno ancora tantissimo da dire. E infatti nel mio 2012 resto folgorato da tanti titoli, ma non sempre in senso buono:

Binary Domain
Assassin’s Creed III
Diablo 3
Borderlands 2
Dead or Alive 5
Mass Effect 3
Max Payne 3
Dishonored
Spec Ops: The Line
Journey

Ma il gioco che mi ha più di tutti rapito il cuore, quell’anno, è stato decisamente X-COM: Enemy Unknown.

Per chi non lo conoscesse, si tratta di un ibrido tra uno strategico a turni e un gestionale. A noi viene dato il compito di gestire un’unità di crisi che deve sventare un’invasione aliena inevitabile e devastante. Quello che mi ha stregato di X-COM sono: i ritmi serratissimi dell’azione, nonostante si svolga a turni; la tensione che si può avvertire in certe missioni; la trama, scritta veramente e straordinariamente bene; la curva di apprendimento, a mio avviso, tarata alla perfezione; una cura per i dettagli ed una presentazione tecnica assolutamente buona.

Ne scriverei per ore, a riguardo, ma è certo che il 2012, per me, è legato ai ricordi che ho di quelle decide di ore spese sul gioco di Firaxis Games, davvero imbattibile.

Curiosità: avrei felicemente immortalato Mass Effect 3, ma quell’anno l’ho solo sfiorato e poi riposto nel backlog, attendendo tempi migliori. Tempi che arrivarono solo un paio d’anni fa: meglio tardi che mai, no?