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Darken Derek: The Last Fallen

Darken Derek: The Last Fallen è uno sparatutto in prima persona, sviluppato da ActionGames.c.l.r. e disponibile su Steam. Si tratta di un omaggio agli sparatutto di seconda metà degli anni ’90, che mi ha riportato alla mente Duke Nukem (prima) e Serious Sam (poi).

Altro dettaglio – per me – non di poco conto è che il titolo è stato realizzato da un pugno di appassionati italiani, che mi hanno gentilmente concesso un codice per la recensione.

Il figlio illegittimo del Duca

Derek è il nome del protagonista, che non fa molti sforzi per scostarsi dal suo progenitore: Duke Nukem. Quello che lo rende singolare è il fisico tutt’altro che palestrato e la capigliatura rossastra. Non so te, ma io ci vedo un altro piccolo ammiccamento agli anni ’90, al protagonista di Another World.

Il nostro alter-ego viene sorpreso da un’invasione aliena, mentre si gode la serata in compagnia di gentili accompagnatrici vestite da pochi strati di cotone. Nel giro di poco, eccolo avventurarsi nella città di Club City, del tutto intenzionato a porre fine all’invasione di extraterrestri da solo.

Tra Amarcord e Parodia

Come già detto, Darken Derek: The Last Fallen vuole omaggiare quel tipo gli sparatutto arrivati tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000, di cui Duke Nukem e Serious Sam mi sembrano indiscussi esponenti.

Da un lato, tante produzioni si affannavano per offrirci esperienze memorabili. Penso alla serie Doom, 007: Goldeneye oppure Half-Life e l’interessantissimo No One Lives Forever. D’altro canto ricordo un assortimento di titoli più leggeri: Blood, Shadow Warrior e i già citati giochi di 3D Realms e Croteam. Esperienze meno votate all’esplorazione e alla storia, più dense di azione e con armi e nemici ai limiti della parodia delle vere pietre miliari.

Darken Derek: The Last Fallen, segue la scia parodistica, si pone sotto l’ombra del Duca e riesce nell’intento di fare una caricatura. Il risultato finale funziona perfettamente.

Buon vino in piccola botte

Darken Derek: The Last Fallen si affida ad un lavoro tecnico che deve fare i conti con un modesto budget a disposizione e si vede. Quello che mi sorprende è la passione e la voglia di divertirsi, che gli sviluppatori riescono a trasmettere fin dal primo avvio del gioco.

Non mi è dispiaciuto nemmeno il comparto sonoro, da un lato volutamente fastidioso, come certi personaggi che inseguono il protagonista e sembra quasi che vogliano essere picchiati per quanto siano fastidiosi.

Dall’altro lato le musiche sono orecchiabili e fanno da ottimo sottofondo, il doppiaggio di Derek è assolutamente, totalmente, volutamente parodistico e mi ha strappato più di un sorriso.

Le armi sono varie, classiche e ben realizzate. La gestione di munizioni, salute e armatura è splendidamente “anni ’90” e – personalmente parlando – la ricarica manuale è la ciliegina su una buonissima fetta di torta.

Al prezzo ultra-budget in cui si trova, Darken Derek: The Last Fallen è certamente un tuffo nel passato, una parodia di Duke Nukem e fonte di sano e puro divertimento. Cosa chiedere di più?

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